ASCOLI PICENO – Beppe Grillo a processo per diffamazione per le frasi pronunciate contro Franco Battaglia, docente di ingegneria e le sue tesi sul disastro di Chernobyl. Il dibattimento si è aperto giovedì 26 marzo davanti al Tribunale di Ascoli Piceno. Il leader del Movimento Cinque Stelle (assente in aula) deve rispondere di diffamazione aggravata nei confronti del professor Battaglia, docente del Dipartimento di Ingegneria ‘Enzo Ferrari’ dell’università di Modena e Reggio Emilia.
Il fatto risale all’11 maggio del 2011, quando Grillo tenne un comizio elettorale a San Benedetto Del Tronto in vista della consultazione referendaria sul nucleare. “Vi invito a non pagare più il canone Rai – disse il comico rivolto al pubblico -. Io non lo pago più perché non puoi permettere ad un ingegnere dei materiali, nemmeno del nucleare, parlo di Battaglia, un consulente delle multinazionali, di andare in televisione e dire, con nonchalance, che a Chernobyl non è morto nessuno. Io ti prendo a calci nel culo – così Grillo – e ti sbatto fuori dalla televisione, ti denuncio e ti mando in galera”. L’invettiva era contro un intervento di Battaglia durante una puntata di Anno Zero.
“Nei giorni successivi a questa intervista mi fu distrutta l’auto a sassate” ha detto Battaglia in una pausa del processo. Il pm Lorenzo Destro contesta a Grillo l’accusa di diffamazione aggravata per l’attribuzione di un fatto determinato, la consulenza alle multinazionali, e la diffusione in rete. Il magistrato ha chiesto e ottenuto dal giudice Maria Teresa Gregori l’integrazione della recidiva nel capo di imputazione, a causa di una condanna passata in giudicato subita da Grillo, sempre per diffamazione. Il giudice ha ammesso la costituzione di parte civile del prof. Battaglia e ha invece respinto le eccezioni della difesa del comico sulla nullità della citazione a giudizio e di incompetenza territoriale. Il processo riprenderà l’11 giugno prossimo.