ROMA – Senatori del Movimento 5 Stelle contro Beppe Grillo. Nella prima riunione dopo le vacanze a Palazzo Madama quelle che sembravano solo poche voci contrarie prendono forma e diventano una vera e propria corrente contro il capo. Rimproverano a Grillo “una rigidità paragonabile al bigottismo che impedisce di capirsi”. E aprono ad un governo con il Pd.
Per il senatore Luis Orellana “bisogna essere pronti e non avere tabù. Potremmo avere un fortissimo peso contrattuale. In Sicilia abbiamo una alleanza in corso. A Ragusa abbiamo vinto il ballottaggio perché siamo stati aiutati”. Per Paola Taverna c’è bisogno di “chiarimenti seri su possibili scenari futuri e su eventuali accordi, sulla legge elettorale e sulla nostra posizione all’interno dello stesso Movimento”.
Contro ogni ipotesi di governo con il Pd Sara Paglini, che ha proposto una soluzione per chiudere ogni ipotesi di sostegno al governo: “Firmiamo un comunicato tutti noi 50 senatori per dire che noi rifiutiamo di dare il nostro appoggio ad altro gruppo politico”. Della stessa idea Laura Bottici: “Diciamo no ad alleanze. Ci sono senatori che si sentono più senatori di altri, ma se stanno cercando un riscatto dalla propria vita qui a Roma, stanno sbagliando”.
Nel dibattito, trasmesso in diretta streaming, sono diverse le critiche al leader. “E’ il grillismo uno dei problemi del M5S, una rigidità paragonabile al bigottismo che impedisce di capirsi”, attacca la senatrice Enza Blundo. Il senatore Stefano Lucidi parla di “distanza tra Beppe e noi”. E chiede di “inquadrare correttamente il rapporto con i media e con lo staff della comunicazione”.
Paola Taverna si domanda perché “rilasciare delle interviste mentre c’è uno streaming”. Per il capogruppo Nicola Morra si tratta di errori in buona fede “che non ora non possono essere più tollerati”.
Elena Fattori tira in ballo i social network: “Rendiamoci conto che quello che scriviamo su Facebook è come parlare con i media. Il problema non è solo dare interviste”.