Gli appalti dell’eolico, le presunte intercettazioni che metterebbero il coordinatore nazionale del Pdl Denis Verdini con le spalle al muro, l’associazione segreta con Marcello Dell’Utri e Nicola Cosentino per ‘ammorbidire’ i magistrati: secondo il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è “tutta una montatura, sulla quale come al solito i giornali fanno disinformazione”.
Non solo: per Berlusconi, scrive il Corriere della Sera, quella che la Procura di Roma ipotizza essere “un’associazione per delinquere diretta a realizzare una serie indeterminata di delitti” e “volta a condizionare il funzionamento degli organi costituzionali nonché degli apparati della pubblica amministrazione” non sarebbe altro che l’insieme dei movimenti scomposti di “due pensionati che millantavano credito, due ignoti personaggi che nessuno conosce”.
La verità, secondo il premier, è che “non si mette in galera uno che ha settantotto anni”. Tutto uno scandalo che getta “fango” a suon di “menzogne” e di “operazioni di disinformazione” proprio nel cuore del suo partito.
I rimproveri di Belusconi sono solo per la corrente finiana: “Per me, avrebbe detto, Fini è fuori dal partito. Perché chi si fa rappresentare da uno come Bocchino, non può che essere fuori dal partito”.
Parole dure anche per chi adombra conflitti tra il nucleo del Pdl e le varie fondazioni, come, da ultimo, la neonata Liberamente: “Come al solito la stampa esagera, esaspera conflitti che non sono quelli che si leggono”, dice, e assicura che “correnti nel Pdl non ce ne sono, se si escludono quelle degli ex An che, quelle sì, sono rischiose” o addirittura dannose se rispondono a Fini.
Infine un avvertimento: “Per ora ho contato 22 fondazioni che si ricollegano al Pdl. Se restano tali, bene, ma se io mi accorgessi che si stanno trasformando in correnti, un minuto dopo farei questo annuncio: O sciogliete tutto, o siete tutti fuori dal partito”, perché le correnti rappresentano proprio quella “vecchia politica” contro la quale il premier dice di essere sceso in campo.