
ROMA – Un messaggio chiaro: ora che sei andato via almeno stai zitto. E una risposta altrettanto chiara: miseria morale e politica. Il primo messaggio arriva da Silvio Berlusconi ed è rivolto, anche se non lo nomina esplicitamente, a Sandro Bondi. Il secondo è la replica di Bondi con la miseria morale e politica che sarebbero il tratto distintivo di Forza Italia, il partito di cui ha fatto parte più o meno per 20 anni.
Uno scontro a distanza, quello tra Berlusconi e il suo ex ministro, che si accende nel pomeriggio di venerdì santo. Berlusconi è ad Arcore, incontra i suoi militanti e si toglie qualche sassolino dalla scarpa: “Chi per ragioni personali ha abbandonato Forza Italia, venendo meno al mandato degli elettori, dovrebbe fare i conti con la propria coscienza, restando almeno in silenzio”. Il riferimento, ovviamente, è a Bondi e Manuela Repetti che hanno abbandonato Forza Italia pochi giorni fa.
La replica arriva con un comunicato:
“Leggo ora che il presidente Berlusconi intima a chi è andato via di stare almeno zitto, sottolineando addirittura che dovrebbe «fare i conti con la propria coscienza. Ebbene sono costretto a rompere il silenzio che mi ero imposto, prendendo atto che al contrario il presidente Berlusconi non ha evidentemente alcuna intenzione di custodire almeno un lungo rapporto di collaborazione e di amicizia. La senatrice Manuela Repetti ed io abbiamo subito in questi giorni degli attacchi personali, quasi un linciaggio, che hanno confermato la miseria morale e politica di Forza Italia e la giustezza della nostra decisione”.
Berlusconi nel suo intervento non ha preso di mira soltanto Bondi. Parla per esempio di “protagonismo” e di “frazionismo”. Difficile, qua, non cogliere un riferimento a Raffaele Fitto:
“Anche in Fi, purtroppo, stanno emergendo le patologie della vecchia politica politicante: quelle del protagonismo, della rissosità e del frazionismo. Qualcuno ha dimenticato la lealtà nei confronti degli elettori ed anche il rispetto per chi lavora ogni giorno, in condizioni non facili, per far funzionare Fi nel miglior modo possibile”.
“Stare in un movimento politico significa accettarne le regole, discutere liberamente, e poi collaborare lealmente alla linea che la maggioranza ha deciso. Solo a queste condizioni Fi può continuare ad affrontare con successo le sfide che ci attendono nell’immediato e nel futuro”.