Berlusconi vuole 30 deputati di “scarto”. Pressing su Lombardo e “responsabili”, Casini in stand-by

Trenta deputati più dell’opposizione: è questo l’obiettivo di Silvio Berlusconi che sta tentando in ogni modo di rinsaldare la maggioranza in Parlamento. Secondo quanto riportato da Francesco Bei su Repubblica, il premier pensa di poter raggiungere questo risultato senza che sia necessario allearsi con l’Udc: “Casini fa solo finta di trattare con noi, in realtà resta legato a quello zombie di Fini”.

Invece Berlusconi avrebbe dirottato le proprie attenzioni sul Movimento per le Autonomie di Raffaele Lombardo e sul gruppo di responsabilità nazionale che ha votato la fiducia in Parlamento il 14 dicembre. Al governatore siciliano, spiega Bei, il premier avrebbe offerto “un posto nel governo”. Ma Lombardo ha rifiutato, affermando di non voler “tradire” Fini e Casini: il leader dell’Mpa sembra dunque orientato a restare nel terzo polo, anche a costo di perdere un paio di deputati, che potrebbero accasarsi con la maggioranza. I nomi più indiziati, in tal senso, sono quelli di Ferdinando Latteri e Aurelio Misiti.

Per quanto riguarda invece il gruppo di “responsabilità”, il problema principale riguarda la disorganizzazione imperante all’interno di coloro che si sono rivelati le “stampelle” del governo al momento del voto di fiducia. Spiega ancora Bei che “i ‘responsabili’ non trovano un denominatore comune e nemmeno un nome che li rappresenti tutti. L’ex finiano Silvano Moffa dovrebbe essere il capogruppo alla Camera, ma gli ex Udc non vogliono dare il loro via libera finché non sarà assicurata a uno di loro – il siciliano Saverio Romano – un posto da sottosegretario o persino da ministro”.

Quel che è certo, per il momento, è che il rapporto con Casini sembra logorato: a Pionati il premier ha detto chiaramente che di Casini “non si fida”. Tuttavia, sottolinea Bei, il presidente del Consiglio non ha interesse ad andare ad uno scontro frontale con il leader centrista: “Con Casini dobbiamo mantenere un atteggiamento di non belligeranza. Cerchiamo di prendere quello che può darci, ma facendo in modo di non dipendere mai da lui. Dobbiamo essere autosufficienti, altrimenti ci ricatterà da qui alla fine della legislatura”.

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Alberto Francavilla