”Credo che serva un’offerta politica nuova all’Italia. Le cose non vanno bene: chi ha governato, prima Prodi poi Berlusconi, non è stato all’altezza. Credo che la gente oggi voglia qualcosa di nuovo, per cui una nuova offerta politica e anche una nuova pacificazione nazionale”. Lo dice il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini intervenendo a Unomattina.
”Perché di litigi non se ne può più, perché bisogna risolvere assieme i problemi di questo Paese e perché i problemi non sono sempre di destra o di sinistra: sono problemi, e come tali vanno affrontati, senza questa guerra continua e asfissiante con il Nord del Paese contro il Sud, i lavoratori dipendenti contro i lavoratori autonomi, i magistrati contro i politici. Credo che oggi serva come premessa di tutti una nuova pacificazione nazionale”.
Casini ribadisce la sua intenzione di votare la sfiducia al governo Berlusconi: ”Da mesi dico inascoltato a Berlusconi che faccia un passo indietro, si dimetta, perché questo governo non ha più l’autosufficienza politica e parlamentare, tira a campare. Serve un governo, in una crisi di questo tipo, che finalmente risolva i problemi e faccia un appello alle forze responsabili. Berlusconi non ha mai voluto seguire questo consiglio e oggi forse se ne pente. Ma questo non è il problema. Noi voteremo la sfiducia. Questa sera ho convocato un’assemblea dei parlamentari dell’Unione di Centro e chiederò un mandato su questo punto, ma credo che nessuno abbia dubbi sul fatto che voteremo la sfiducia. E non ci saranno defezioni perché quando un parlamentare vota l’atto più importante del governo non può far finta di ammalarsi. Noi non avremo defezioni, saremo al 100%”.
Aggiunge Casini: ”Chi ritiene che questo governo stia facendo i miracoli che propaganda tutti i giorni, compreso la riforma universitaria, fa bene a votarlo. Chi, come me, ritiene che abbia fatto molti spot e propaganda, fa bene a chiedergli di cambiare aria e di andare a casa. Le urne oggi sono una prova di irresponsabilità’ allo stato puro: la speculazione ha preso di mira la Grecia, l’Irlanda, oggi la Spagna, poi il Portogallo, dietro l’angolo ci siamo solo noi. Chi ritiene oggi di andare a votare – magari con la speranza di rivincere le elezioni (che non vincerebbe perché poi ci sarebbe una situazione analoga a quella che c’è oggi in Parlamento) l’importante è che sia chiaro chi è che vuole andare ad elezioni, che si assuma la responsabilità. Perchè se poi, fra 2 mesi, la speculazione finanziaria prende di mira il Paese e non riusciamo a ricollocare i titoli di Stato, deve essere chiaro che chi ha questa responsabilità è chi vuole andare alle elezioni”.
” Io farò di tutto – conclude – non per non andare alle elezioni, ma perché ci sia un governo serio, che faccia le cose che bisogna fare e che eviti anche questa scadenza elettorale che è una perdita di tempo”.