MILANO – Silvio Berlusconi è stato condannato e la Procura di Milano rimane in silenzio. Nessun commento da parte dei magistrati, né una dichiarazione o un comunicato ufficiale. Edmondo Bruti Liberati, responsabile dell’ufficio della Procura milanese, laconico afferma: “La sentenza sia materialmente subito eseguibile”. Nemmeno una parola invece da Fabio De Pasquale e da Sergio Spadaro, i pm che per 10 anni hanno seguito l’inchiesta, giunta al grado finale di giudizio.
Pm e giudici milanesi sembrano quasi non reagire, ma Emilio Randaccio su Repubblica spiega che la sentenza di condanna da parte della Cassazione per Berlusconi rappresenta un “tassello decisivo”:
“Non solo per Mediaset, ma anche per tutti gli altri processi al Cavaliere che si sono conclusi questi anni. Per capirne la portata è significativo prendere le parole usate, due giorni fa, dall’avvocato storico di Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini. Pm e giudici milanesi, da sempre nel mirino per il cosiddetto «rito ambrosiano », nemici storici del Cavaliere e dei suoi legali. Artefici, a detta dell’arringa sentita anche davanti alla Cassazione due giorni fa, di «accuse fantasiose»”.
Istanze di ricusazione, trasferimento, dichiarazioni pubbliche non proprio amichevoli: in questi giudici e magistrati sono finiti nel mirino dei sostenitori di Berlusconi, spiega Randaccio:
“.Durante i processi in cui, soprattutto De Pasquale e Spadaro hanno battagliato, la procura si è vista forzatamente adeguarsi a cambi di leggi in corsa. Leggi ad personam che hanno abbassato l’asticella delle prescrizioni (l’ex Cirielli), ma anche il Lodo Alfano e quello sul legittimo impedimento,che hanno impantanato il dibattimento, rimesso il giudizio alla Consulta, sminuito le convinzioni dell’accusa, allungato fino allo sfinimento i tempi processuali”.
Ma la Cassazione il 1° agosto ha cambiato le carte, ha ripagato con la sentenza che fa chiarezza gli anni di lavoro e di accuse a loro rivolte di aver perseguitato il leader del Pdl. La Cassazione non ha avuto dubbi, da parte dei magistrati non vi è stata persecuzione, Berlusconi è colpevole:
“«Il ricorso delle difese — aveva esordito nella sua requisitoria, martedì scorso, il sostituto procuratore generale della Cassazione, Antonello Mura — va respinto perché le due sentenze conformi del Tribunale e della Corte d’appello di Milano sono privi di vizi». Di più, è stato sancito che l’imputato Silvio Berlusconi era l’ideatore di una consistente frode fiscale, nonché il beneficiario ultimo”.