OLBIA – Silvio Berlusconi contro i pastori sardi. E vincono loro…L’ex premier è alle prese con una serie di grane che arrivano dalla Sardegna, terra in cui ha diversi terreni, oltre alle ville, su cui tempo fa desiderava costruire un villaggio vacanze. Ma nel frattempo quei terreni sono rimasti abbandonati e sono diventati un ambito terreno da pascolo per i pastori della zona. Il motivo lo spiega Franco Bechis su Libero:
È andata male anche quest’anno a Silvio Berlusconi nel suo braccio di ferro con i pastori sardi. Ne è spuntato un altro che pascolava con le sue pecore nei terreni in località Murta Maria/Capo Cerasa, intorno ad Olbia, sui terreni dell’Edilizia Alta Italia. Questa volta il tribunale ha deciso che il pastore può restare su quei terreni di cui chiedeva l’usucapione fino alla fine del 2024, pagando però una simbolica affittanza agraria a Berlusconi, che li riavrà indietro solo nel 2025. Quei terreni sarebbero serviti a Silvio per realizzare il progetto Costa Turchese, un meraviglioso villaggio turistico in zona. Ma proprio quando stava per partire prima cambiò maggioranza al comune di Olbia e poi l’allora presidente della Regione, Renato Soru, fece una legge dicendo che non si poteva edificare a quella distanza dalla costa. Tutto fu congelato in attesa di tempi migliori, e saltò fuori il gran casino dei pastori. Siccome Silvio non aveva cintato i suoi possedimenti, questi dissero che da anni pascolavano lì le loro pecore. Il più tignoso si chiamava Antonio Murgia (ora è morto), che per qualche anno lo ha tenuto in scacco ottenendo ragione sul suo diritto di usucapione dal tribunale di Tempio Pausania. Siccome Soru stava cadendo e la legge si poteva cambiare, Silvio per toglierselo di dosso giunse a un accordo extragiudiziale, pagando al fortunato pastore quasi un milione di euro per farlo sloggiare dai suoi campi. Errore grave: spuntarono altri pastori, in cerca dello stesso generoso accordo.