Berlusconi tratta fino a notte fonda: un “patto di legislatura” per le ‘colombe’

Silvio Berlusconi

Il presidente Berlusconi tratta fino a tarda serata con i moderati: offre un patto alle cosiddette “colombe”, ossia a chi ha dimostrare che trattare con il Pdl non è tabù, in nome di una crisi da scongiurare. Finiani e Udc in primis. Il patto di legislatura, come ricostruisce Francesco Bei su Repubblica, è presto detto: disponibilità a modificare la legge elettorale, ripensare l’agenda economica, rafforzare l’esecutivo aprendo a Casini, al quale in cambio si offre il quoziente familiare, l’impegno sulla bioetica e le altre questioni che stanno a cuore al Vaticano.

Tratta col finiano Moffa, i fuoriusciti dal partito di Casini (i Popolari per l’Italia): “Se ci sarà la fiducia alla Camera – prevede il premier – per Fli sarà un colpo micidiale e Fini dovrà dimettersi”.

E per convincere i dubbiosi a votare la fiducia, oggi Berlusconi al Senato pronuncerà un discorso dai toni miolto più pacati di quanto di pensasse in precedenza. Via i riferimenti ai “traditori”, dentro l’appello alla responsabilità: “In questo momento di difficoltà internazionale non sarebbe responsabile scalzare un governo che fin qui ha ben meritato, per far precipitare il paese in una crisi che ci esporrebbe a rischi concreti”.

Berlusconi è sempre più convinto di farcela. Domenica c’è chi lo raccontava furioso per il discorso di Fini dalla Annunziata su RaiTre. “La maggioranza degli italiani è fatta da moderati che non vogliono essere governati dalla sinistra e solo io, in questo momento, posso guidare questo paese.

In tv Fini ha usato toni duri. La scommessa del presidente della Camera è di poter blandire Bossi: pensando a un governo guidato da Tremonti e rendendosi disponibile a riforme e federalismo. Se invece la fiducia va a Berlusconi, ragiona Fini, i voti di scarto saranno talmente pochi e con una maggioranza così debole che si andrà a votare, e addio riforme. Convincerà la Lega?

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Elisa D'Alto