Fuoco e fiamme tra Bondi e Bocchino. Il primo: “Sei in stato confusionale”. Il secondo: “Difendi un plurimputato”

Tra finiani e berluscones è ormai guerra aperta. L’ultima battaglia che si è consumata, in mattinata, è quella tra Sandro Bondi e Italia Bocchino. Il capogruppo di Futuro e libertà alla Camera rilascia un’intervista alla Repubblica in cui dice: Fini non se ne va, si dimettano Berlusconi, Bertolaso, Matteoli e Fitti. Gli risponde Bondi: Bocchino è in stato confusionale. Il finiano quindo controreplica: nella sua scala dei valori si deve dimettere prima un pluriimputato come Berlusconi o Fini?

L’intervista di Bocchino. Intervistato da Repubblica Bocchino sottolinea che se i berlusconiani ”vanno avanti di un solo passo siamo alla crisi istituzionale” e ”la sta aprendo Berlusconi”. Il presidente della Camera, dice, ”dipende dal Parlamento che gli dà la fiducia, ma il Parlamento non può e non deve dipendere dal governo”.

In ogni caso, il finiano si chiede come possa il Cavaliere chiedere le dimissioni di Fini, ”proprio lui che e’ imputato in piu’ processi” come i ministri e il capo della Protezione Civile. ”Noi – aggiunge – non abbiamo mai chiesto le loro dimissioni”. Anche se Berlusconi ufficialmente in questi giorni non si è pronunciato, per Bocchino ”ci sono prove inconfutabili che lui sia il mandante di tutta l’operazione”: in primis le dimissioni chieste dal portavoce del Pdl (Capezzone) e mai smentite, e in secondo luogo ”la raccolta di firme contro Fini arrivata dal Giornale, che è una sua proprieta”’.

Il ”rispetto del ruolo istituzionale di Fini” diventa allora ”una precondizione” per evitare la crisi: ”Non possiamo più stare a guardare gli avvoltoi, non possiamo più tollerare che il presidente della Camera sia quotidiano bersaglio della stampa berlusconiana”.

La replica di Bondi. ”Ho l’impressione che all’onorevole Italo Bocchino sfugga – controbatte il ministro Bondi – quantunque faccia sfoggio di baldante sicurezza, la durezza e al tempo stesso la complessita’ della politica. Chiedere, come fa oggi l’onorevole Bocchino, da una parte le dimissioni pressoche’ dell’intero governo e dall’altra parte la convocazione di un vertice con tanto di verifica, tradisce l’estremo stato di confusione e di smarrimento in cui si trova il capogruppo di Fli”.

La controreplica di Bocchino. “Sandro Bondi – ribatte Bocchino all’ora di pranzo – anziché aggredirmi verbalmente dicendo che sono in stato confusionale farebbe bene a dirci se nella scala dei suoi valori deve dimettersi prima un plurimputato come Berlusconi o il presidente Fini a cui la magistratura non ha niente da chiedere neanche come persona informata sui fatta. La differenza tra noi e Bondi è anche nella lealtà perché noi abbiamo sempre difeso Berlusconi dalle aggressioni esterne mentre loro si sono fatti promotori di un’aggressione contro Fini soltanto perché – e uso parole di Feltri – non si è voluto ‘mettere a cuccia’ nel ‘partito contorno'”. “Che Bondi provi piacere a stare a cuccia facendo il contorno di Berlusconi è comprensibile, così come è comprensibile – conclude Bocchino – che Fini con la sua storia e il suo consenso abbia scelto di non starci”.

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