12.22 – PDL: BOSSI, ELEZIONI ANTICIPATE? IL SENATUR ALZA DITO MEDIO – Umberto Bossi spolvera uno dei suoi gesti preferiti, l’alzata del dito medio, per esprimere la sua contrarieta’ all’ipotesi di elezioni anticipate in caso di crisi di governo. ”Ministro, si va al voto anticipato?”, gli chiedono i giornalisti in Transatlantico. E lui, senza proferir parola, alza il dito medio.
12.21 – GOVERNO: DOPO CDM BERLUSCONI A COLLOQUIO CON BOSSI – Al termine del Consiglio dei ministri il premier Silvio Berlusconi ha incontrato il leader della Lega Nord Umberto Bossi.
12.10 – CDM: BERLUSCONI NON FA CENNO ALLA ROTTURA CON FINI – Nel primo consiglio dei ministri dopo la rottura con il cofondatore Gianfranco Fini il premier Silvio Berlusconi, riferiscono i presenti, non ha fatto cenno alla divisione nel Pdl e alle decisioni dell’ufficio di presidenza del partito, che ieri ha espresso una dura censura politica verso il presidente della Camera e deferito ai probiviri Italo Bocchino, Carmelo Briguglio e Fabio Granata. A margine del cdm, invece, il premier avrebbe affrontato con il ministro Andrea Ronchi la questione della presenza al governo dei finiani: un ministro, appunto Ronchi, il viceministro Adolfo Urso ed i quattro sottosegretari Roberto Menia, Pasquale Viespoli, Andrea Augello e Antonio Bonfiglio.
12.06 – GOVERNO:CAMERA, OSTRUZIONISMO IDV FINCHE’ BERLUSCONI IN AULA – I deputati dell’Idv praticheranno ostruzionismo nell’aula della Camera fino a quando il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi non verra’ in Parlamento a riferire sulla situazione politica alla luce della spaccatura nel Pdl: e’ quanto si apprende da fonti del partito di Antonio Di Pietro. Alla Camera restano da esaminare due decreti legge prima della pausa estiva: su questi provvedimenti il regolamento di Montecitorio concede ampi spazi per praticare ostruzionismo.
11.28 – PDL: TABACCI,NO A SOCCORSI,BERLUSCONI AVANTI SENZA ARROGANZA – ”Non mi pare proprio che ci sia nessuna ipotesi di sostituire alcunché. Non c’è nessuna tentazione al soccorso”. Così ai microfoni di CNRmedia Bruno Tabacci (API) commenta il possibile sostegno esterno del suo partito al Governo dopo la rottura nel Pdl. “Mi pare che Berlusconi abbia un governo sfilacciato e una maggioranza che deve conquistarsi di volta in volta. Fini gli darà i voti sui provvedimenti per non lasciare la golden share alla Lega. Credo che il Governo debba andare avanti, magari se Berlusconi lo facesse con meno arroganza, ascoltando le voci nel Parlamento, sarebbe pure utile invece di mandarci dei provvedimenti sui quali impone continuamente la fiducia. Il meccanismo della decretazione d’urgenza con i voti di fiducia ha svuotato il Parlamento. Secondo me – conclude – è ora di cambiare strada”.
11.19 – PDL: DICHIARAZIONI DI FINI OGGI ALLE 15 ALL’HOTEL MINERVA – Alle ore 15, presso l’Hotel Minerva (p.za della Minerva, Roma) l’on. Gianfranco Fini farà una dichiarazione alla stampa. Lo rende noto un comunicato.
10.47 – IL GRUPPO DI FINI SI CHIAMERA’ AZIONE NAZIONALE – È ‘Azione Nazionale’ il nome che dovrebbe assumere il gruppo parlamentare autonomo che sarà lanciato questo pomeriggio da Gianfranco Fini. Sarebbero 35 i deputati fedeli a Gianfranco Fini che potrebbero entrare in un nuovo gruppo. Qualche problema in più invece ci sarebbe in Senato, dove proseguono i contatti per raggiungere il numero utile a costituire un gruppo: i finiani però assicurano di essere già almeno in undici.
10.29 – PDL: CRISI PARTIT ARRIVA IN AULA, CICCHITTO SFIDUCIA FINI – La crisi del Pdl arriva in aula alla Camera, con il capogruppo Fabrizio Cicchitto che ”sfiducia” il presidente Gianfranco Fini, e le opposizioni, a partire dal segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, che ha chiesto che il premier Berlusconi venga a chiarire in Parlamento. All’inizio dei lavori dell’Assemblea di Montecitorio, i deptuati del Pd si sono presentati al completo, in un’aula vuota visto che non erano previste votazioni. Bersani ha incalzato Berlusconi: ”Non si pensi che e’ agosto e che si vada a finire a tarallucci e vino. Il Presidente del Consiglio venga in Parlamento”, visto che la crisi dentro al Pdl ”e’ insanabile”. ”E per cortesia – ha aggiunto – non ci venga propinato l’antico rito che ‘e successo ma non e’ successo’, ‘il motore e’ rotto ma la macchina va’. Il Paese non ha questi tempi, ha altre esigenze”. Anche l’Udc, con Angelo Compagnon, e l’Idv con Carlo Monai, hanno fatto un’analoga richiesta a Berlusconi. Immediata la controreplica di Cicchitto, spalleggiato in aula dal suo vice Osvaldo Napoli e da una manciata di altri deputati: ”Certamente si e’ aperta una questione seria all’interno del Pdl, ma non ci sono ragioni perche’ il presidente del Consiglio venga a riferire in Parlamento”, perche’ ”la maggioranza che sostiene il governo c’e’ ed e’ salda”. Il capogruppo del Pdl e’ quindi passato al contrattacco, mettendo sul banco degli imputati Fini: ”Si e’ aperto tra noi un confronto politico serio e serrato in cui si mette in discussione il rapporto nel Pdl tra noi e Gianfranco Fini. E’ venuto meno il rapporto che si era acceso quando lo abbiamo eletto presidente della Camera e siamo davanti ad una questione politica, ad un dato su cui Fini deve riflettere”. A difesa di Fini il Pd: ”Il presidente della Camera e’ di tutti – ha detto Bersani – anche di quelli che non lo hanno votato”. E Franceschini ha ricordato che ”il Presidente della Camera, dal momento della sua elezione, e’ il presidente di tutti, anche di chi non lo ha votato, e non puo’ essere sfiduciato in base alla Costituzione”. Il braccio di ferro non si e’ chiuso cosi’. Il Pd si e’ iscritto in massa nella discussione generali su due decreti (quello sulla Tirrena e quello sull’energia), cosa che implichera’ una contromossa della maggioranza per assicurarne l’approvazione.
10.26 – PDL:LUPI,DIMISSIONI PRESIDENTE CAMERA?C’E’PRECEDENTE PERTINI – ”C’e’ un precedente di dimissioni dalla presidenza della Camera e risale al 1969 quando Sandro Pertini dopo un anno dal suo insediamento con un atto politico scrisse una lettera di dimissioni. La Camera discusse e gli venne rivotata la fiducia”. Cosi’ il vice presidente della Camera Maurizio Lupi, nel corso della sua partecipazione alla trasmissione Radio Anch’io, parlando delle dimissioni dalla presidenza della Camera chieste ieri dal documento politico del Pdl a Gianfranco Fini cita l’esempio di Sandro Pertini. Oltre al caso di Pertini Maurizio Lupi porta un altro esempio e cioe’ le dimissioni di Saragat da presidente dell’Assemblea Costituente.