ROMA – ”Una imposta patrimoniale con il livello abnorme di pressione fiscale che si registra in Europa e in Italia, con i formidabili ostacoli che si frappongono alla crescita, sarebbe la via più breve per deprimere gli investimenti, mettere in fuga i capitali, impedire le riforme, riaccendere la corsa alla spesa pubblica improduttiva e alla creazione di nuovo debito”. Con queste parole, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in un’intervista al quotidiano Il Foglio, chiude la porta all’ipotesi di una tassa patrimoniale.
Rispondendo alle proposte formulate da Giuliano Amato e Pellegrino Capaldo, il premier spiega: “Bisogna fare esattamente il contrario: liberalizzare, privatizzare, riformare e incentivare la crescita dell’occupazione qualificata, della spesa per infrastrutture, dell’istruzione e della ricerca”.
”Se il Partito democratico e il Terzo polo – aggiunge Berlusconi – si lasciassero lusingare da questa cultura old fashion si impiccherebbero all’eterno ritorno dell’identico, metterebbero in luce vecchiume e paralisi intellettuale e strategica”.