ROMA – Quando in casa c’รจ crisi, come la storia insegna i governanti si trovano un nemico fuori. L’attenzione dai problemi interni si sposta e parte o l’invettiva o il piagnisteo. Silvio Berlusconi cosรฌ se la prende con il colonnello libico Muammar Gheddafi, ex amico per la pelle: ”Sono in pericolo di vita e purtroppo non solo io ma anche i miei figli. L’ho saputo da mie fonti certe che Gheddafi ha dato disposizioni di farmi fuori”.
Il Corriere della Sera riporta i timori del premier che afferma di sentirsi ”nel mirino” del colonnello libico, ”perche’ cosi’ Gheddafi ha deciso. Lui me l’ha giurata”, aggiunge.
Tra i motivi che alimenterebbero il rancore del colonnello ci sarebbe la partecipazione dell’Italia alla guerra in Libia. Quella guerra perรฒ a volerla รจ stato proprio Berlusconi per non restare fuori dai giri internazionali, cosรฌ anche Roma ha dato man forte ai “volenterosi” guidati dal francese Nicolas Sarkozy, che con Gheddafi ce l’ha a morte, e il britannico David Cameron.
”A Tripoli c’erano manifesti giganti che mi ritraevano con Gheddafi – prosegue il premier – mentre ci stringevamo la mano. E lui ha preso il nostro intervento militare come un tradimento”.
Berlusconi ricorda la sua contrarietร iniziale a partecipare al conflitto. ”A suo tempo avevo messo in guardia i nostri partner internazionali – sottolinea – e anche in patria avevo spiegato che l’operazione non sarebbe stata facile e che ci avrebbe potuto danneggiare”.
”Poi, davanti alle pressioni degli Stati Uniti, alla presa di posizione di Napolitano e al voto del nostro Parlamento – aggiunge – che potevo fare? Non sono io a decidere. Ma vai a spiegarlo a chi รจ abituato a comandare come Gheddafi. Le regole della democrazia non le capisce”.
