ROMA – Indicazioni, raccomandazioni, richieste: Valter Lavitola, direttore dell’Avanti, chiama Silvio Berlusconi. E’ l’ottobre del 2009, la telefonata secondo quanto scrive Repubblica, passa prima dalla segreteria del premier.
Lavitola chiede: “Presidente come sta…”. Subito Berlusconi si sfoga: “Come sto… Ho tutti contro, ed in più ciò una cosa che pende sulla testa di 750 milioni e dall’altra parte ciò dei giudici che mi odiano che sono dei criminali del palazzo di giustizia di Milano. Hanno già ricominciato a muoversi con la corte costituzionale che gli ha dato il via libera per tornare alla caccia all’uomo”.
Poi parlano del Lodo Alfano, dichiarato incostituzionale. Anche su questo argomento il premier passa in difesa e dice di avere l’opposizione dei finiani che chiama “i fascisti”. “Presidente, se mi permette di dire la mia… Prima di tutto tenga presente che chi le vuole bene in questo momento le si stringe ancora di più, e quindi lei può fare la conta meglio delle altre volte… sommessamente poi… sono due giorni che penso a sta cosa notte e giorno…”, dice Lavitola che propone: “Ci si perde se si presenta di nuovo la norma (il lodo Alfano, ndr) così come sta… senza andare poi a fare una legge costituzionale. Così com’è… con qualche modifica del caso. Si riapprova… a questo punto devono sospendere tutto, rimandando poi al parere della corte costituzionale… nel frattempo ci mettono due tre mesi… ci sono le prescrizioni e sia avvia allo stesso tempo una legge costituzionale. Si ripresenta tale e quale il Lodo Alfano…”.
Berlusconi replica: “non ho una maggioranza così completa… Non me lo approvano i fascisti. Fini non ci sta...”.
Lavitola: “Fini non ci sta? Lui su questo ci sta… Altrimenti qui rischia di scoppiare tutto… Mica è scemo veramente questo. Mica è scemo?
Berlusconi ribatte: “non credo che in parlamento si possa ripresentare la stessa legge…”. Lavitola: “ma lei non la ripresenta identica con qualche modifica… così si riblocca tutto e nei tre mesi arriva la prescrizione e chi se ne frega…”. E ancora Lavitola: “questi (i giudici, ndr) stanno sparando alla testa, mica stanno sparando al petto… Fini mica ci può non stare… mica è matto… qua se salta tutto il primo che poi macellano è lui”.
Berlusconi: “ma non ce lo firma il presidente della Repubblica…” e poi “politicamente non è possibile farlo…”.
Lavitola risponde: “tanto politicamente peggio di come stiamo che ci possono fare…”. “Ci pensiamo…” taglia corto Berlusconi. E a quel punto il faccendiere arriva al motivo della telefonata: “la faccenda del generale”.
La telefonata continua, Lavitola passa al capitolo Finanza, parla di un generale: “Senta, le volevo dire io, guardi che di quella questione di cui le venni a parlare, siccome lei mi autorizzò a parlarne con l’interessato… si ricorda la faccenda di quel generale?”.
Berlusconi: “sì… sì… che lui si proponeva… no?”.
Lavitola: “Ma non per fare il numero uno… per fare una mediazione e lui fare il numero due. La mediazione la sta facendo il ministro ed è quasi fatta, lei mi autorizzò a parlargliene. Lui mi ha detto che teneva tutto fermo fino a quando lei non si muoveva…”.
Continua Lavitola parlando del generale in questione: “là si rischia il caso che da persone amiche, amiche, amiche… rischiamo che quanto meno che gli diventiamo antipatici?”. Berlusconi: “Mmm… allora lo devo…”. Lavitola: “Lo deve chiamare subito… perché se noi i problemi non li risolviamo alla base…”. Berlusconi: “gli fissiamo un appuntamento…”. Lavitola: “A breve giro”. Berlusconi non ricorda il nome del generale: “lui si chiama? Spaziante?”. Lavitola: “Sì, sì… ha tutto Marinella. Se lei se lo facesse chiamare subito, io sto andando adesso ad un appuntamento. Sto cercando di tenerli per i capelli. Sono tornato ieri dal Brasile”. Berlusconi: “Va bene” Lavitola: “Ci posso contare dottore…”. Berlusconi: “Sì, sì va bene”.
Infine Lavitola chiede finanziamenti per il suo giornale.
Lavitola: un’ultima cosa… Io ho mandato un appunto a Marinella dove anche sul finanziamento all’editoria Tremonti…. La sa tutta bene Bonaiuti la cosa… Tremonti ha detto che non concede questi soldi che già ci sono per legge… approvata in parlamento… se non ci parla lei… Marinella ha l’appunto…”.
Berlusconi: “E’ solo nei confronti del tuo giornale?”. Lavitola: “Non è solo nei confronti del mio giornale… il mio giornale ovviamente salta… ma c’è anche Libero… ma ci sono anche gli altri giornali che pigliano il finanziamento pubblico… anche quelli della sinistra”. Berlusconi: “va bene…”. Lavitola: “Marinella ha l’appunto. Se ci parla lei… Tenga presente che vanno disoccupati altri tremila giornalisti. In questo momento questo (Tremonti, ndr) fa un disastro”. Berlusconi: “va bene, va bene…”. Lavitola: “dottore ci pensa a quella storia della legge sul Lodo (Alfano, ndr)”. Berlusconi: “sì, sì… va bene!”. Lavitola: “un bacione, stia su”. Berlusconi: “Grazie, grazie mille…”. Lavitola: “stia su, stia su dottore…”. Berlusconi: “ciao”.