ROMA – “Stavolta potrei fare il passo indietro”. Il premier Silvio Berlusconi sta attraversando uno dei momenti più politicamente drammatici per il suo governo.Ā Ā “Le richieste che ci fanno in Europa sono pesanti, sono onerose sul piano del consenso elettorale, ma sono ineludibili. Vi chiedo quindi un mandato pieno per andare a Bruxelles, altrimenti ĆØ inutile che io parta”, ha detto il premier dopo il consiglio dei ministri di lunedƬ sera. E proprio quella di lunedƬ ĆØ stata una giornata che ha fatto segnare l’ennesimo scontro tra Pdl e Lega sulle pensioni. UnĀ nodoĀ su cui il governo rischia di cadere per il niet leghista. Tutto viene rimandato a data da destinarsi, con il rischio che mercoledƬ Berlusconi non abbia nulla in mano da presentare allāUnione europea.
“Mi auguro che ci siano le condizioni per cui io possa lasciare ad altri la responsabilitĆ della candidatura alla presidenza del Consiglio, magari restando nel partito come padre Fondatore. In ogni caso, farò quel che il mio partito e la coalizione mi chiederanno di fare”, ha inoltre affermato Berlusconi nel libro di Bruno Vespa ”Questo amore”.
“Stavolta non abbiamo un piano B”, dice poi Berlusconi. In realtĆ nessuno lo ha perchĆ© in questa fase la caduta del governo spiazzerebbe tutte le forze politiche, presentando il conto a un Parlamento dove al momento non esiste una maggioranza numerica e politica in grado di varare provvedimenti economici. E proprio questo scenario fa preoccupare non poco Giorgio Napolitano. Per la prima volta infatti BerlusconiĀ ha esplicitamente ammesso davanti al capo dello Stato le proprie difficoltĆ . Nel colloquio di mezzogiorno al Quirinale si ĆØ materializzata pure l’ipotesi di un suo passo indietro per far nascere un governo alternativo non guidato da lui, ma con la stessa maggioranza (magari allargata all’Udc), e pure questo accadeva per la prima volta.
Ipotesi clamorosa di cui l’intero centrodestra ha discusso fino a tarda notte, ragionando su Gianni Letta e su Renato Schifani come due possibili candidati premier, in uno scenario che ĆØ ormai di crisi nera. Ipotesi che Berlusconi nel faccia a faccia con Napolitano, ha comunque respinto, ritrovando a quel punto la proverbiale grinta. Resta da vedere se lo scatto d’orgoglio con cui Berlusconi si ĆØ congedato dal Colle dopo 50 minuti di botta e risposta porterĆ Palazzo Chigi a esprimere “fatti, cifre e date certe”, con decisioni rapide, come l’Europa ci sollecita ora con un drastico diktat e come lo stesso presidente della Repubblica raccomanda con forza da mesi.
Il governo ĆØ comunque nel caos. Nel faccia a faccia con Bossi il Berlusconi ha tentato di convincerlo a cedere un po’ sulle pensioni. “Siamo con le spalle al muro – ripete – e se non portiamo subito qualcosa a Bruxelles ce ne andiamo a casa tutti. Significa esporre l’Italia a un rischio enorme: te la senti di assumerti la responsabilitĆ di farci fare la fine della Grecia? PerchĆ© ĆØ questo quello che accadrĆ ”. Bossi non cede maĀ Berlusconi nonostante tutto e tutti prova comunque a rincuorare: “Vedete che da un male può nascere un bene. Può essere la volta buona che riusciamo a fare quella rivoluzione liberale per la quale siamo scesi in campo”.
