
ROMA – L’ineleggibilitĂ di Silvio Berlusconi, che la Giunta per le elezioni del Senato discute alle 14, passa per una legge datata 1957. Ineleggibile è il beneficiario di concessioni pubbliche, così dice la legge 361 del 30 marzo 1957, all’articolo 10:
Non sono eleggibili inoltre: 1) coloro che in proprio o in qualitĂ di rappresentanti legali di societĂ o di imprese private risultino vincolati con lo Stato per contratti di opere o di somministrazioni, oppure per concessioni o autorizzazioni amministrative di notevole entitĂ economica, che importino l’obbligo di adempimenti specifici, l’osservanza di norme generali o particolari protettive del pubblico interesse, alle quali la concessione o la autorizzazione è sottoposta
L’incognita, per il Pdl ma anche per tutta la maggioranza, è come voteranno i 23 senatori della Giunta. Giunta che, per inciso, deve ancora votare chi sarĂ il presidente. E il presidente spetta all’opposizione, altra grana in agguato. PerchĂ© alla Giunta per elezioni della Camera la poltrona piĂą importante è andata al Movimento 5 Stelle, ovvero il partito che propone e voterĂ sì all’ineleggibilitĂ di Silvio Berlusconi.
Al Senato la maggioranza intende votare per un nome della Lega Nord, cosa che faciliterebbe la vita di Berlusconi senatore. Ma come voterĂ il Pd? VoterĂ compatto per il no all’ineleggibilitĂ (il centrosinistra, in passato, ha votato “no” 5 volte)? E voterĂ compatto per il nome leghista? L’incognita politica è proprio questa, tanto piĂą che il voto è segreto e non tutti i senatori potrebbero accettare l’ordine di palazzo Chigi, ovvero votare col Pdl. I primi segnali sono giĂ nell’aria nelle dichiarazioni di alcuni esponenti Pd. Il segretario Epifani ha detto ai senatori di “fare le proprie valutazioni”.
Sui due voti del giorno Felice Casson del Pd dice: ”Vedremo con che argomenti e con quali leggi si difenderĂ Berlusconi”. Quanto alla presidenza della Giunta per le autorizzazioni, che si riunirĂ stamattina e che il Pdl vorrebbe presieduta da un esponente della Lega ”costituzionalmente – spiega Casson – è opposizione politica chi vota contro il governo. La Lega, invece, sulla fiducia in Senato si è astenuta e gli unici che hanno votato contro sono stati M5S e Sel. Quindi la presidenza della giunta, che per prassi costante del Parlamento va attribuita alle opposizioni, deve andare a un senatore di Sel o di M5S”. ”Io – aggiunge – seguirò la regola e voterò un senatore dell’opposizione. E spero che il Pd non voglia violare le regole”.
