Silvio Berlusconi parla di giustizia su Facebook nella sua pillola quotidiana. Il leader di Forza Italia parla di un tema a lui molto caro, un suo vecchio cavallo di battaglia: “Oggi cominciamo a parlare di giustizia. In Italia migliaia di persone ogni anno vengono arrestate e processate pur essendo innocenti. Il processo è già una pena, che colpisce l’imputato, ma anche la sua famiglia, i suoi amici, il suo lavoro. Per questo non deve trascinarsi all’infinito, in appelli e controappelli. Quando governeremo noi, le sentenze di assoluzione, di primo o di secondo grado, non saranno appellabili. Un cittadino – una volta riconosciuto innocente – ha diritto di non essere perseguitato per sempre”.
Anm: “La proposta è stata bocciata dalla Corte Costituzionale”
“La questione era stata affrontata dal legislatore nel 2006 con la legge Pecorella e la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima quella legge”. Così il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia, risponde a Berlusconi e alla sua proposta di inappellabilità delle sentenze di assoluzione. “Ci sono principi costituzionali – sottolinea – che devono essere necessariamente rispettati. Il tema può essere discusso ma non rappresento nei termini che ho letto, ossia che migliaia di persone siano ingiustamente sotto processo. Questo non rende giustizia al difficile lavoro dei tribunali e del corti nell’accertamento della verità dei fatti”.
Penalisti: “Noi favorevoli è una nostra proposta”
“Nei giorni scorsi abbiamo inviato una lettera a tutti gli esponenti politici in competizioni indicando cinque priorità, tra cui proprio il ritorno alla inappellabilità delle sentenze di assoluzione da parte del pubblico ministero. Immagino che sia una risposta alla nostra sollecitazione e la valutiamo molto positivamente”. A dirlo è il presidente dell’Unione delle Camere penali, Gian Domenica Caiazza. La proposta lanciata oggi da Berlusconi, ricorda Caiazza che si tratta di un’ipotesi rilanciata anche dalla commissione Lattanzi, sulla riforma del processo penale, ma poi “sacrificata”.
“La legge in tal senso portava la prima firma di Gaetano Pecorella che era parlamentare di Forza Italia ma anche presidente dell’Unione delle Camere penali, ed è vero che la Consulta l’ha dichiarata incostituzionale, ma questa ipotesi è stata rilanciata dalla commissione Lattanzi istituita dalla ministra Cartabia”, sottolinea l’avvocato Caiazza, ricordando che “esplicitamente la commissione si preoccupava di sottolineare che ovviamente la legge delega che suggeriva avrebbe dovuto tenere contro delle ragioni di annullamento da parte della Corte costituzionale. Poiché questa proveniva da una ex presidente dalla Consulta, è certamente una strada praticabile”.
Quindi, conclude Caiazza, quella di Berlusconi “è una proposta nostra ed è forte delle indicazioni della commissione Lattanzi. Siamo lieti che Forza Italia rilanci questo tema, che ci è caro. E ci auguriamo che altre forze politiche destinatarie della nostra articolata proposta la facciano propria”.
Bongiorno: “Sì a inappellabilità, terremo conto dei rilievi Consulta”
Della vicenda parla anche la senatrice della Lega Giulia Bongiorno: “E’ un’antica battaglia, oggi più che mai attuale ed è anche nel programma elettorale della Lega. Ovviamente quando faremo la nostra legge, saremo attenti a tener conto di tutte le indicazioni della Corte costituzionale e segnaleremo tutte le criticità”.
Per Bongiorno che è anche responsabile Giustizia per il suo partito, si tratta di “una battaglia sacrosanta, perché troppe volte abbiamo visto persone inseguite per anni dalla giustizia anche quando c’è un’assoluzione. Crediamo che se risultano assolte, abbiamo diritto a riavere la propria serenità, libertà e dignità”.
Dove sarà candidato Berlusconi: la sfida con Renzi
Il presidente di Forza Italia sarà candidato al Senato nel collegio uninominale della “sua” Monza, città dove ha portato la squadra di calcio a conquistare la serie A. Sarà inoltre candidato come capolista (al proporzionale) in cinque regioni.
Al Senato nel proporzionale a Milano (e probabilmente Monza) ci sarà Matteo Renzi per la lista Azione-Italia Viva. A Milano, Matteo Renzi si candiderà nella stessa circoscrizione di Silvio Berlusconi. Il presidente di Italia Viva ha commentato la sfida a due tra chi prenderà più voti, spiegando che tutto ciò sarà “molto divertente”.
Renzi, a RaiNews 24 ha aggiunto che vorrebbe confrontarsi con Berlusconi: “Io mi candiderò al Senato in Toscana ma anche in Lombardia e nello stesso collegio di Berlusconi. A proposito, mi piacerebbe tanto fare un bel confronto con il presidente Berlusconi.”