ROMA – Non si presenterà davanti ai magistrati napoletani, Silvio Berlusconi non rispetterà l’ultimatum di quattro giorni che gli era stato dato. ”Allo stato Berlusconi non si presenta ai pm di Napoli”: cosi’ l’avvocato Piero Longo, uno dei difensori del premier, ha risposto riguardo alla richiesta dei magistrati di Napoli di sentire Berlusconi quale testimone nel procedimento per un presunto ricatto ai suoi danni.
Quattro giorni, da giovedì 15 settembre a domenica 18, avevano detto i pm: in caso contrario si potrebbe così avviare la procedure per l’accompagnamento coatto del testimone, che passerebbe necessariamente per il Parlamento non essendo Berlusconi un comune cittadino. Potrebbe essere quindi l’Aula, tramite votazione, a decidere o meno se mandare il premier dai pm oppure no.
Berlusconi non sarà nemmeno in aula lunedì prossimo per la ripresa del processo Mills che lo vede imputato per corruzione in atti giudiziari. Non potrà essere in Tribunale a Milano, secondo quanto scrive l’Ansa, perché deve preparare la sua visita negli Usa. L’ultima udienza del processo Mills (l’avvocato inglese è stata condannato in primo e secondo grado a 4 anni e mezzo e poi la Cassazione ha dichiarato la prescrizione) si era tenuta lo scorso 18 luglio.
Il processo riprenderà lunedì 19 settembre con la testimonianza in videoconferenza dalla Svizzera di Maria De Fusco, che era amministratore del trust Struie, uno dei fondi attraverso i quali, secondo le indagini del pm di Milano Fabio De Pasquale, transitarono 600 mila dollari. Cifra che, secondo l’accusa, sarebbe stata versata dal premier come ricompensa per le testimonianze reticenti dell’avvocato d’affari inglese in due vecchi processi (All Iberian e presunte tangenti alla Gdf) che vedevano coinvolto Berlusconi.