Mancano quattro giorni al voto di fiducia e Silvio Berlusconi è alla ricerca di appoggi autorevoli. Come racconta La Repubblica ieri sera il premier ha partecipato a un pranzo a Palazzo Borromeo, sede della legazione italiana presso il Vaticano, con Tarcisio Bertone e 9 dei 10 nuovi cardinali italiani usciti dal recente Concistoro in cui Benedetto XVI ha creato 24 porporati.
Si è parlato della crisi nel governo e della questione “gas” e “Russia”, scoppiata con i file rivelati da Wikileaks. Ai cardinali il Cavaliere ha espresso ottimismo per l’imminente passaggio in aula, confidando di poter ottenere i numeri richiesti. “Da parte mia – ha assicurato – non verrà mai nulla contro il Vaticano”. Poi ha assicurato di star lavorando per far arrivare il Papa in Russia. “Caro ambasciatore – ha detto rivolgendosi all’ambasciatore Antonio Zanardi Landi – lei ora lascia l’incarico di rappresentare l’Italia presso la Santa Sede per andare a Mosca, dove c’è il mio amico Vladimir Putin. Io vengo criticato per questo rapporto. Mi accusano. Mi attaccano. Ma non capiscono che il mio vero obiettivo è quello di portare la Russia in ambito occidentale. E che grazie a questa relazione privilegiata sto lavorando anche con il patriarca ortodosso Kirill perché si creino le condizioni affinché il Papa possa andare un giorno a Mosca”.
Rassicurazioni fatte per ottenere una contropartita, ovvero una benedizione dell’altra sponda del Tevere in vista della prova del nove del 14 dicembre. E proprio in Vaticano, come racconta Repubblica, c’è chi già guarda al “dopo” Berlusconi. Un possibile nuovo premier per i porporati è Giulio Tremonti, magari in un governo che evochi l’idea di un Ppe italiano prospettata da Formigoni e accolga tra le sue file l’Udc. Meno convincente per il Vaticano la prospettiva, invece, di un partito di centro con il ‘laicistà Fini.