Berlusconi, il Principe del Non Ti Pago

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ROMA – Un giorno forse gli italiani dovranno raccontare…ai loro nipoti. E non è detto che questi ci crederanno. Dovranno raccontare degli anni in cui la realtà superò abbondantemente la fantasia.Dunque racconteranno: c’era una volta un Principe, il Principe del “Non Ti Pago”.

Non ti pago era il suo regno, anzi la sua religione, il suo orgoglio, la sua missione di vita. Non ti pago era il valore supremo del Principe, il suo cruccio, la sua natura. Non era avaro il Principe del Non Ti Pago. Anzi gli piaceva spendere ma solo se doveva fare regali a se stesso, alla famiglia, agli amici, alla Corte. Se invece qualcuno diceva al Principe che doveva pagare una multa o, dio non voglia un risarcimento, allora il Principe non dormiva la notte, ci stava male, si sentiva “aggredito nel patrimonio”. Ma per sua fortuna il Principe era Principe e Principe voleva dire secondo il Principe fare un po’ come gli pareva. Un giorno, molti anni prima il Principe si era incapricciato di un podere, una tenuta, una terra. Di chi fosse quella terra lo dovevano decidere dei magistrati, magistrati che furono convinti ad assegnarla al Principe grazie anche a regalie ricevute dal Principe. Insomma la sentenza fu comprata, così dissero i magistrati, ovviamente altri magistrati. E lo dissero con sentenza definitiva.

Allora vennero chiesi al Principe i danni, il risarcimento a vantaggio dei non principi cui la prima sentenza comprata aveva tolto quella terra. Il Principe doveva pagare ma fece una legge in cui si stabiliva che chi deve risarcire è “obbligato” a non farlo, almeno per un altro mucchietto di anni. Era il trionfo del Non Ti Pago, il Non Ti Pago fattosi Verbo e venuto in terra a miracol mostrare. Un giorno forse gli italiani dovranno raccontare ai nipoti come questo Principe dei suoi soldi e degli Affari Suoi, questo Principe che mai fece mistero della sua fede nel Non Ti pago divenne il Principe di tutti gli italiani. Non li imbrogliò mai gli italiani, disse sempre la verità su se stesso. Non nascose nulla, non fece nulla al buio. Sempre alla luce del sole dimostrò che prima delle leggi e dello Stato veniva il Principe… Eppure… Non è detto che i nipoti ci crederanno.

I loro bisnonni avevano conosciuto il Non Ti Pago sotto forma di tragicommedia di un tal Eduardo De Filippo, il gestore di una ricevitoria del Lotto che non voleva pagare la vincita perché i numeri vincenti erano stati dati in sogno a chi dormiva in quella che era stata la sua stanza. La favola paradossale dei bisnonni il Principe l’aveva trasformata in realtà. No, sarà difficile raccontarlo e spiegarlo ai pronipoti.

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Mino Fuccillo