Non tutti hanno la stessa voglia di scherzare del nostro presidente del Consiglio. Per esempio c’รจ chi fa fatica a cogliere la sottile ironia sulla Rai di un ministro dello Sviluppo Economico, carica che per inciso al momento Berlusconi esercita ad interim e che si รจ autoattribuito dopo il suicidio politico di Scajola. “Se la Rai non cambia e non smette di essere cosรฌ faziosa contro la maggioranza sono quasi quasi tentato di non firmare il contratto di servizio pubblico” ha detto allegramente entrando all’assemblea della Federalberghi. Il tono usato era assolutamente scherzoso, assicura qualcuno presente in sala.
Ma รจ una commedia edificante e spassosa che il ministro dello Sviluppo Economico, che รจ anche il primo ministro, che ha potereย sulla Rai, che รจ tuttora il mero proprietario del maggiore competitore della Rai, insomma che ha il potere assoluto sul sistema televisivo italiano arrivi a minacciare di interrompere il contratto di servizio pubblico dell’azienda pubblica, cioรจ la sua ragione sociale? Parlare di conflitto di interessi รจ ovviamente anacronistico e poco elegante, secondo il nuovo galateo politico ormai consolidatosi. Ma a forza di ridere l’ombrello di Altanย spinge sempre piรน su. Non s’era detto, e l’indicazione tassativa proveniva dalla Presidenza della Repubblica, che l’interim doveva durare il tempo strettamente necessario a trovare un sostituto a Scajola? Sempre per buttarla sul ridere, quanto dura il suo concetto di provvisorio?
Non contento Berlusconi ha scherzato anche sulle intercettazioni. “Chiedo scusa per il ritardo ma ho presieduto una riunione del Pdl che aveva per oggetto una questione che interessa tutti: il ddl sulle intercettazioni. E a seguito di quello che abbiamo deciso da domani sarete tutti intercettati…”. Le risate si sprecano, ma il volto sorridente con cui si presenta in pubblico non assomiglia per niente al ghigno con cui ha intimato alla sua maggioranza di procedere spedita e senza indugi dell’ultima ora a varare il testo alla Camera.
A proposito di battute: “La sovranitร non รจ piรน nelle mani del popolo, ma in quelle di alcuni pm che attraverso la Corte Costituzionale si fanno abrogare alcune leggi”. No, qui non scherzava affatto. I giudici non lo divertono.
