STRASBURGO – E’ stato ritirato il ricorso presentato alla Corte europea dei diritti umani contro l’incandidabilità di Silvio Berlusconi alle elezioni europee. Il ricorso era stato presentato dall’avvocato Ana Palacio per conto di quattro parlamentari – tra cui Bergamini – e circa 3.900 cittadini italiani.
Palacio ha informato la Corte della decisione dei suoi assistiti con una lettera in cui ha spiegato che i ricorrenti non intendono proseguire la loro azione
“perché considerano irrimediabile la violazione subita a causa dell’impossibilità per Silvio Berlusconi di presentarsi come candidato alle elezioni europee dello scorso 25 maggio”.
La richiesta di Ana Palacio, informa la Corte, dovrebbe portare all’automatica cancellazione dal ruolo del ricorso, salvo che i giudici non ritengano che il caso debba essere esaminato perché “il rispetto dei diritti dell’uomo garantiti dalla Convenzione europea dei diritti umani e dai suoi protocolli lo impone”. Circostanza, questa, che accade molto raramente.
Il ricorso Bergamini e altri contro l’Italia era stato presentato alla Corte all’inizio di aprile. In esso si chiedeva ai giudici di Strasburgo di imporre immediatamente allo Stato italiano misure urgenti per permettere a Silvio Berlusconi di presentarsi come candidato alle europee, poiché la sua impossibilità a farlo ledeva, secondo i ricorrenti, il loro diritto a libere elezioni sancito dall’articolo 3 protocollo 1 della Convenzione europea dei diritti umani. Ma la Corte di Strasburgo ha rifiutato per due volte la richiesta di imporre misure urgenti all’Italia.