MILANO – Ruby Kairma teneva un diario segreto, nel suo pc, in cui scrisse anche dei contatti con Emilio Fede, Lele Mora e delle serate del ‘bunga bunga’ con Silvio Berlusconi. Serate in cui il premier le avrebbe detto: “Tu puoi ottenere tutto”, quattro serate in tutto, secondo il racconto della ragazza. E alla prima il premier per convincerla a continuare anche il “dopo cena” le avrebbe regalato un collier di diamanti e 46mila euro. Questi i racconti che secondo ‘La Repubblica’ gli investigatori hanno trovato nel pc della ragazza, in una sottocartella dei documenti chiamata “3.9”.
Il file di appunti, scrive ‘Repubblica’, si chiama “ho conosciuto Emilio Fede nei vari concorsi di bellezza a… “. Questo il testo recuperato, secondo ‘La Repubblica’: “Ho conosciuto Emilio Fede nei vari concorsi di bellezza a cui ho partecipato (miss muretto, miss curva del sud, miss venere). Lo stesso Fede mi diede il suo contatto promettendomi lavoro a Milano. Il sig. Fede mi portò nell’agenzia di Lele Mora”.
Nel documento successivo, la diciottenne marocchina appunta: “Lo stesso Mora si dimostrò molto favorevole al mio inserimento nella sua agenzia facendomi poi lavorare al “Chiambretti night”, ignaro del fatto che io fossi minorenne. Nei tre mesi successivi venivo chiamata da M. Z., segretario della lM production, per partecipare a diversi programmi tv, tra i quali: La pupa e il secchione, L’isola dei famosi, Il grande fratello“.
“Dopo alcuni giorni mi chiamò Mora per dirmi che avrei dovuto andare ad una cena”, continua Ruby secondo ‘La Repubblica’. “Io pensavo che sarebbe stata una cena dove avrei dovuto fare “immagine”. Invece la sera stessa mi vennero a prendere a casa due auto di cui una dei carabinieri ed una con autista per accompagnarmi a casa del presidente Silvio Berlusconi”. Il presidente “mi accolse in maniera molto “calorosa” con molti complimenti. Alla serata parteciparono circa 30 ragazze. Cenammo con musica dal vivo e il presidente mi dedicò anche una canzone. A fine cena saremmo dovuti andare al bunga bunga (il suo harem personale, nome copiato dal suo caro amico libico Gheddafi)”.
“Io mi rifiutai dicendo che volevo andare a casa – continua secondo ‘La Repubblica’, il racconto – Il presidente mi chiamò nel suo studio e mi disse che avrebbe potuto cambiare la mia vita. Risposi che avrei accettato se lo avesse fatto per umanità ma non per avere un tornaconto. Si mise a ridere e con tono sarcastico mi disse che non cercava tornaconto e che lui poteva avere tutto quello che voleva. lo gli risposi che io non ero tra “quel tutto”. Si mise a ridere e mi diede una busta. Arrivata in auto vi trovai un collier d’oro con diamanti di Damiani insieme a 46 mila euro. Ritornai a casa del presidente altre 3 volte“.