L’autodifesa di Berlusconi. Berlusconi ha parlato di comprensibili esagerazioni, si sa che al telefono siamo tutti un po’ spacconi con gli amici: “Certe frasi pronunciate in tono magari scherzoso, sono completamente diverse quando vengono lette sulla stampa nelle trascrizioni”. Il video messaggio di Berlusconi mira proprio a questo: tranquillizzare, minimizzare.
Se verrà dimostrato che, ammesso che sesso ci sia stato, le ragazze in questione erano tutte maggiorenni e consenzienti, possibilmente entrate e uscite da Arcore di loro sponte, senza che Berlusconi sapesse di eventuali “intermediari”, il reato non c’è. Ritorna la teoria, già sfruttata ai tempi di Patrizia D’Addario, dell'”utilizzatore finale”, secondo la celebre definizione di Niccolò Ghedini.  Ma la preoccupazione di Berlusconi va al potere infamante di queste storie e di questi commenti.
“Entrate senza controlli”. E in altre conversazioni riemerge lo scenario dell’entrata libera ad Arcore, senza controlli: ”Siamo entrate senza alcun tipo di controllo. E’ molto semplice. Dai il tuo nome al citofono ed entri”. Come succede in casa di chiunque, ma non dovrebbe accadere nella residenza del presidente del Consiglio. Un’altra ragazza, sempre descrivendo i festini nella casa del Cavaliere, parla di ”desolazione”. ”Sì, sì – prosegue – l’ho proprio conosciuto per bene. Mi ha presentato a tutti e mi ha dedicato anche una canzone…”.
Maria Rosaria Rossi e il bunga-bunga. E il bunga-bunga torna anche nelle parole di una deputata del Pdl, intercettata al telefono: ”Ma tu stai venendo qui?”, chiede Maria Rosaria Rossi a Emilio Fede. Il direttore del Tg4 risponde che sarà nel luogo dell’appuntamento non prima delle 21-21.15. Poi aggiunge: ”Ho anche due amiche mie…”. ”Che palle che sei – risponde la Rossi – quindi bunga bunga, 2 di mattina, ti saluto…”.
