Parola fine sul caso Berlusconi-Saccà: la Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione. In alcune telefonate tra i due il premier chiedeva al dirigente Rai di interessarsi alle possibilità di lavoro in azienda di alcune attrici che gli erano state a sua volta segnalate. L’ipotesi di reato era di corruzione, prevedeva che Saccà, direttore di Rai Fiction acconsentisse alle “raccomandazioni” in cambio di finanziamenti e contratti ad una sua costituenda azienda di programmi tev.
L’ipotesi, secondo i giudici, non è verificabile. E comunque resta improbabile perchè “i rapporti tra i due erano tali” che simili conversazioni telefoniche avvenissero senza un “do ut des”, senza scambio e quindi senza corruzione. Il fatto, e il parlato, non sono quindi reato, restano come documento di costume.