ROMA – Subito la piazza. Quindi il processo breve che rispunta dopo mesi di oblio e una “grande” riforma della Giustizia. Il contrattacco di Silvio Berlusconi e del suo governo ricomincia da tre punti, tutti fortemente connessi. Berlusconi ha chiamato due donne, Daniela Santanché e Michela Vittoria Brambilla, e gli ha affidato l’incarico: far partire la controffensiva ai danni dei giudici milanesi dalla piazza. Si tratta, precisa una nota, di un vero e proprio “piano di iniziative e mobilitazioni a sostegno dell’attività di governo e a difesa del premier dalle aggressioni mediatico-giudiziarie”.
Alle due esponenti Pdl, l’incarico “di predisporre un piano di iniziative e mobilitazioni a sostegno dell’attività di governo e a difesa del premier dalle aggressioni mediatico-giudiziarie. Questo avverra’ coinvolgendo tutte le componenti della societa’ civile e tutte le strutture del Pdl, centrali e periferiche.
Dopo la piazza, toccherà al Parlamento, che si presta a ricominciare una nuova discussione sul processo Breve. Lo scoglio più arduo arriverà subito, visto che si ricomincerà a parlarne dalla Camera. ”Il tema – ha detto Alfano rispondendo ai cronisti durante una conferenza stampa tenuta al Parlamento europeo a Bruxelles – non è mai stato cancellato dall’agenda politica della nostra coalizione ed anche pronunciamenti recenti della Corte di Strasburgo richiamano l’Italia ad una accelerazione dei processi”.
Sullo sviluppo complessivo del disegno di legge, Alfano ha affermato che ”non ci sono enormi contrasti, tant’è che numerosi ddl della sinistra italiana andavano in quella direzione, magari con dettagli diversi ma con la stessa sostanza”. Sul ”senso e la pregnanza della norma transitoria”, che potrebbe di fatto bloccare ad esempio il processo Mills contro Silvio Berlusconi, ”la decisione che è stata assunta a livello di Commissione – ha detto Alfano – è quella di ricalendarizzare e quella sarà la sede nella quale si entrera’ nel merito e si parlera’ di questo argomento”.
Infine ”La grande riforma della giustizia” che, spiega Alfano, “si farà in questa legislatura”. Riforma complessa e, a detta del guardasigilli, articolata in varie parti. “Noi – ha spiegato Alfano- abbiamo già varato il più grande sistema di contrasto alla criminalità organizzata approvando delle norme che ci vengono invidiate a livello europeo. Abbiamo approvato una riforma del processo civile che ha prodotto una grande, grandissima risultanza, e cioè che dopo circa 30 anni di aumento delle pendenze dei processi civili quest’anno si è invertito il segno. Siamo al segno meno: è calato del 4 per cento”.
Definiti questi due passaggi come ”un altro grande tassello di questa riforma”, Alfano ha ricordato che l’informatizzazione del sistema giudiziario ”è andata avanti” ed ha affermato che ”abbiamo avuto dei rallentamenti” sul processo penale ”perche’ avevamo presentato un progetto di riforma al Senato che ancora e’ in fase di ritardata trattazione per le vicende politiche che sono note a tutti”.