ROMA – Alla fine arrivano le scuse. E arrivano da chi, Silvio Berlusconi, la parola scusa non deve averla pronunciata tante volte in vita sua.
E invece dopo le tante sortite degli ultimi giorni Berlusconi chiede scusa agli italiani per “non avercela fatta contro la crisi”. Le scuse non arrivano con un videomessaggio ma tra le righe di un libro, quello di Bruno Vespa ”Il Palazzo e la Piazza” in uscita l’8 novembre da Mondadori Rai Eri.
”Pensavo di chiedere scusa agli italiani perché non ce l’ho fatta – dice Berlusconi a Vespa -. La crisi ha cancellato i nostri sforzi, anche se noi abbiamo lasciato la disoccupazione al punto più basso degli ultimi vent’anni. Abbiamo garantito la pace sociale negli anni più duri della crisi”.
A domanda di Vespa su un possibile addio al Parlamento, quindi, Berlusconi risponde: “Si, è vero anche se sto ricevendo pressioni da tutti i miei di restare in campo come padre fondatore del Movimento”.
Quindi Berlusconi spiega: Ho rinunciato a correre a Palazzo Chigi ”perché alcuni leader del centrodestra sono afflitti da un vero complesso nei miei confronti”. ”Senza di me sarà più facile ricompattare gli elettori dell’area moderata dentro una sola coalizione. E’ l’unico modo per battere la sinistra”.
Sempre nel libro Berlusconi ha parole d’elogio per quello che primarie permettendo dovrebbe essere il suo successore: “Alfano – dice Berlusconi – è il miglior protagonista oggi in circolazione, il miglior ‘fico del bigoncio’, come si usa dire. Non soltanto per le sue doti di intelligenza, ma anche per la sua correttezza e lealtà. Angelino è preparato, è coraggioso, è uno che mantiene la parola data”.
Alfano – chiede dunque Vespa – ha recuperato quel quid di cui gli contestava la mancato? ”Non ho mai affermati nulla del genere”, dice il Cavaliere. ”All’inizio – evidenzia – smentivo tante dichiarazioni fasulle che mi venivano attribuite tra virgolette, poi mi sono arreso”. Qualcuno sostiene, chiede ancora Vespa a Berlusconi, che dopo il suo intervento a villa Gernetto la leadership del segretario del Pdl si è indebolita. Non è più difficile, adesso, riprendere un dialogo con l’area di centro che sta faticosamente formandosi? ”Questo qualcuno – dice Berlusconi – sbaglia di grosso. Alfano è il nostro segretario a pieno titolo e con il sostegno di tutti, e sarà lui a prendere gli accordi con le altre componenti del centrodestra. Se metteranno giudizio”.
Su Luca Cordero di Montezemolo Berlusconi si dice sicuro che la sua collocazione politica naturale sia nel centrodestra. ”Casini non può tradire una tradizione di alternativa alla sinistra, che risale appunto alla vittoria dei democristiani e dei partiti moderati del ’48”. Per quanto riguarda, poi Luca Cordero di Montezemolo è scontato che il suo movimento faccia parte del centrodestra”.
Le primarie, ha infine aggiunto l’ex premier, ”saranno un evento storico non perché saranno le prime nella storia del nostro movimento, ma perché dovranno scegliere il successore di Berlusconi. Un confronto aperto, libero, di alto profilo politico, di personalità del nostro movimento che vogliano segnalarsi come protagonisti, che portino avanti la tradizione e i valori della nostra rivoluzione liberale, che risveglino lo spirito del 1994 per salvare il Paese e impedire governi la sinistra”.
