Berlusconi: “Se la via si fa stretta non resta che andare al voto”

Berlusconi non ha dubbi il governo “va avanti” ma in una situazione politica che vede una forte crisi nella maggioranza il cavaliere non può non nascondere uno scenario diverso: “Se la via si fa stretta non resta che andare al voto”.  Il premier parla a cena con i senatori del Pdl a Roma e nello stesso tempo esprime la convinzione che “è convenienza di tutti non andare a casa, con la differenza che noi siamo sicuri dei risultati positivi che otterremmo”.

Durante il cocktail sulla terrazza Caffarelli, in pieno centro storico della Capitale, Berlusconi torna sul gruppo fondato da Fini e i suoi seguaci getta acqua sul fuoco “non faranno mancare l’appoggio al governo. Senza aver preso contatti con nessuno sono certo che il governo andrà avanti”.

“Fini non ha interesse a votare, vale l’1,5%”, il premier ha poi affermato di “non aver fatto telefonate per la campagna acquisti ma al contrario di essere stato contattato”.  In particolare Berlusconi avrebbe affermato di essere stato “contattato da 5 finiani”. Il presidente del Consiglio ha poi sottolineato che “l’architettura dello Stato non ci lascia tranquilli” e per questo ha auspicato “riforme istituzionali” perché – ha spiegato -” non voglio rimanere imprigionato”.

Quanto al partito, Berlusconi ha invitato ad un nuovo slancio sottolineando:”Dobbiamo rinnovarci non in base ai comuni o alle province ma sulla base delle sezioni elettorali”. Infine, il premier ha attaccato l’opposizione rimarcando l’attività del governo sul piano economico che è da l’esempio a tutta l’Europa.

Berlusconi, racconta chi ha partecipato alla cena, durante il brindisi pre-vacanze avrebbe attaccato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Abbiamo un presidente della Repubblica votato da sinistra” che vuole “decidere gli aggettivi” e “giudici costituzionali di sinistra”, quindi “la situazione attuale non ci lascia tranquilli dal punto di vista democratico”. Parole immeditamente smentite da Palazzo Chigi con un comunicato:  “La frase sul Capo dello Stato attribuita dalle agenzie al presidente Berlusconi non è mai stata pronunciata”.

Berlusconi è tornato a lamentarsi del fatto che l’architettura istituzionale è vecchia e va rimodernata e che quando una legge non piace ai “pm di sinistra”, viene bocciata dalla Consulta anch’essa “al 90%” tutta devota al comunismo. Infine conclude: “La paginata de La Repubblica è di una falsità assoluta. Io non ho fatto neanche una telefonata ma sono stato contattato per esempio da cinque del gruppo di Fini”.

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