ROMA – Una tac coronarica per Silvio Berlusconi, perchè ora l’uveite non preoccupa più e sotto osservazione c’è il sistema cardiovascolare, con la pressione che tocca picchi preoccupanti, forse per il troppo cortisone. A parlare delle condizioni di salute del Berlusconi ricoverato al San Raffaele di Milano, non è il medico di fiducia Alberto Zangrillo, ma il perito inviato dai giudici per la visita fiscale, Cesare Fiorentini, affermato primario dell’istituto cardiologico Monzino. “C’è un elevato rischio per la sua salute, soprattutto in relazione a momenti di stress elevato (…). Si prevede che un ulteriore periodo di ricovero di 6 o 7 giorni possa chiarire la diagnosi e, comunque, ottimizzare la terapia”, scrive.
Gli prendono i valori della pressione tre volte, lo sottopongono a monitoraggio elettrocardiografico, leggono attentamente la cartella clinica con l’anamnesi. Quando gli comunicano l’esito della perizia, il leader del Pdl, che ha già un pacemaker, ammette che se l’aspettava: “Non ho mai barato sulla mia salute”.
Come si fa a passare dall’uveite a una diagnosi di rischio per il cuore? I motivi che vengono individuati dai medici che l’hanno in cura, compreso il cardiologo del San Raffaele Alberto Margonato, sono principalmente tre: l’effetto dei farmaci per l’infiammazione agli occhi, l’uso massiccio di cortisone e lo stress. Risultato: “Contro l’uveite restano necessari comunque altri 15 giorni di cure (anche se non necessariamente in ospedale) – è la sintesi dei periti – Mentre dal punto di vista cardiovascolare un ulteriore periodo di 6 o 7 giorni”.
Fra un controllo e uno screening, Berlusconi poi semina le guardie del corpo che lo tengono d’occhio e improvvisa tour fuori programma nei reparti dell’ospedale. Il paziente Marco Ficarra, racconta il Corriere della Sera, se l’è visto piombare ai piedi del suo letto già due volte: sabato e lunedì mattina. “Indossava occhiali da sole con lenti fotosensibili – racconta ai cronisti – Mi ha chiesto come stavo e se avevo bisogno di qualcosa. Ma io, che l’ho pure votato, non ho saputo dirgli quasi niente, perché ero emozionato. Però il suo mi è sembrato un gesto di grande umanità”.
