“Il taglio delle tasse, per usare un concetto caro anche a Tremonti – afferma il premier – sarà il dividendo del federalismo fiscale. Per entrare nei dettagli occorre leggere attentamente i 29 articoli di legge della riforma con cui abbiamo varato il federalismo fiscale. E poi attendere qualche settimana, fino a quando vedranno la luce i decreti di attuazione della riforma. Allora, si vedrà che le nostre non sono solo promesse elettorali. Tenga però a mente un particolare. In nessun Paese d’Europa si sta parlando di taglio delle tasse, né si pensa di poterlo fare da parte dei governanti più responsabili: la crisi economica non lo consente, e non lo consentirà fintanto che non sarà stata definitivamente superata, cosa che ora non è avvenuta”.
Il “miracolo” di cui pòarla Berlusconi consiste dunque nell’allinearsi e arrendersi alla realtà che comanda per tutta Europa impossibile diminuire le tasse e, contemporaneamente, affidare al federalismo fiscale, quando sarà operativo, un sollievo fiscale. Berlusconi esclude quel che pure tutti temono: un aumento almeno iniziale dei costi per lo Stato della riforma federale, salvo poi vantaggi quando la riforma andrà “a regime”. Si vedrà dunque nei prossimi anni se il miracolo si realizzerà. Per ora di sicuro c’è che, se va bene, le tasse restano quelle che sono.