Bersani: "Berlusconi non lascia, neanche durante il fascismo…"

ROMA, 19 SET – ''Ci rendiamo conto del perche' siamo finiti in una situazione in cui tutto il mondo chiede le dimissioni di Berlusconi e lui non le da'? Perche' il Pdl non e' un partito ma un predellino e un padrone. Non siamo in Spagna, dove il partito chiama Zapatero e lo invita a considerare nuove elezioni per il bene del paese e non siamo neppure al gran consiglio del fascismo che si e' riunito straordinariamente per dire passiamo la palla al re''. E' il parallelo tra la caduta di Benito Mussolini e la situazione politica attuale che il segretario del Pd Pier Luigi Bersani fa in un forum sulla forma partito.

''Non e' detto – sostiene Bersani rilanciando la proposta di legge sui partiti promossa dal Pd in Parlamento- che, finito Berlusconi, usciamo dalla malattia del modello personalistico e populista. Come dice Mario Tronti, il populismo e' la democrazia che non decide ed infatti e' da 15 anni che non abbiamo riforme. Ci vuole una partecipazione organizzata con meccanismi esigibili di trasparenza: prima del leader devono venire le istituzioni, non basta l'idea del leader carismatico che suona il piffero e tutti dietro''. Altrimenti oltre che l'immobilismo sul piano delle riforme ''si crea un terreno minato sotto il profilo culturale con l'antipolitica a go-go oppure ci sono correnti terziste che pensano che con un colpo a destra e uno a sinistra magari si aprono le acque come il Mar Rosso''.

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Elisa D'Alto