Bersani: Berlusconi-Schettino,Cosentino grottesco, Ingroia aiuta la destra

Pier Luigi Bersani e Ilaria D’Amico (foto Ansa)

ROMA – Un colpo a Silvio Berlusconi definito lo Schettino che ha portato l’Italia sugli scogli e un colpo ad Antonio Ingroia che “rischia di far vincere la destra”. Pier Luigi Bersani, intervistato da Ilaria D’Amico nella trasmissione lo scoglio non risparmia colpi ai suoi avversari.

L’attacco più duro, prevedibilmente è al Pdl, e Bersani ha gioco facile nel puntare sul caos liste. Secondo Bersani, sulle liste Berlusconi e il Pdl “hanno fatto carta vince, carta perde… E’ una vicenda scandalosa, non credo sia il modo per presentare le liste. Sottolineo la distanza stellare con noi che abbiamo escluso anche chi era rinviato a giudizio per reati contro la pubblica amministrazione”. Quanto al caso Cosentino, secondo il candidato del centrosinistra è “grottesco”.

Su Berlusconi Bersani usa il paragone con il comandante della Costa Concordia Francesco Schettino definendolo “Un mago in grado di riproporsi con grande forza, un capitano che ha portato la nave sugli scogli. Dal ’93-94 ha detto che fa tutto schifo e che lui risolveva da solo con un messaggio accattivante e demagogico con il piffero ma questo ci ha portato un sacco di guai”.

Quando Ilaria D’Amico gli chiede di Ingroia Bersani si rivolge direttamente alla conduttrice:  ”Che sinistra è quella che rischia di far vincere la destra? Questo è il punto: tutti i voti sono utili, e’ questione di gusti, tutti gli sono elettori rispettabili ma se si cerca per battere la destra c’è solo quello di centrosinistra e per noi”. Quindi il leader del Pd fa i conti: ”Se l’andamento è questo mi pare difficile che Ingroia arrivi al quorum del Senato che è dell’8%”. Un modo neppure troppo velato per suggerire di chiamarsi fuori: desistenza indotta dai sondaggi.

A Mario Monti, infine, chiede di appoggiare la candidatura di Ambrosoli in Lombardia:  ”Come è che uno si autodefinisce ‘scelta civica’ e non appoggia la più civica delle scelte ma Albertini? Ma in Lombardia o vince Maroni, che ha fatto l’accordo con Scilipoti, o Ambrosoli…francamente mi sembrano impazziti tutti. Si potevano unire forze civiche diverse tra loro”.

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Emiliano Condò