Dopo otto anni, Guido Bertolaso potrebbe lasciare il Dipartimento della Protezione Civile. L’uscita del sottosegretario, secondo quanto si apprende, avverrebbe a fine dicembre, in concomitanza con la chiusura dell’emergenza rifiuti in Campania e con la consegna di tutte le case antisismiche ai terremotati abruzzesi.
La notizia dell’addio di Bertolaso, che non ha trovato conferme al Dipartimento, circola però in ambienti politici e ministeriali da almeno un mese. Quel che è certo è che Bertolaso non se ne andrà fino a quando l’ultimo degli sfollati del terremoto del 6 aprile non sarà sistemato in un’abitazione sicura. Un impegno che tra l’altro lo stesso Bertolaso ha ribadito pubblicamente più volte.
Ma cosa farà Bertolaso se a dicembre dovesse lasciare? A tutti quelli che negli ultimi mesi, pubblicamente e privatamente, glielo hanno chiesto, lui non ha mai risposto in modo diretto. Sul suo conto, in questi giorni, sono circolate le voci più disparate. Alcuni lo danno come prossimo ministro della Salute, al posto dell’attuale viceministro Ferruccio Fazio, mentre altri ne parlano come del possibile candidato del Pdl alla regione Campania. Voce, quest’ultima, smentita dallo stesso Bertolaso due giorni fa ad Oristano («Non mi occupo di politica»).
La cosa più probabile, però, fanno notare alcune fonti, è che Bertolaso si prenda un periodo di ‘pausà, almeno fino alle regionali, quando non è escluso che vi possa essere un rimpasto di governo.
Tutta ancora aperta, sempre secondo fonti ministeriali e politiche, sarebbe la partita per chi dovrà prendere la guida del Dipartimento. I nomi più accreditati che circolano sono quelli dell’attuale prefetto dell’Aquila, Franco Gabrielli e quello del capo del Dipartimento delle Libertà Civili e immigrazione del Viminale, il prefetto Mario Morcone, già capo del Dipartimento dei Vigili del fuoco, ma non è escluso che alla fine possa esser scelta una figura dalle caratteristiche più “politiche”, visto che al Dipartimento è assegnata anche l’organizzazione dei grandi eventi.
Anche in questo caso, comunque, la parola di Bertolaso avrà la sua influenza: oggi la la Protezione Civile è, come lui stesso l’ha sempre definita, un «pronto soccorso dell’emergenza», funzionale ed efficiente. E così dovrà essere anche senza Bertolaso.
