Bisignani ai pm: “Aiutai la Santanché a diventare sottosegretario”

Daniela Santanché

NAPOLI  – ”Mi sono speso oltremodo per far ottenere la nomina a Sottosegretario a Daniela Santanche”. Luigi Bisignani ammette nell’interrogatorio del 28 marzo scorso davanti ai pm di Napoli che indagano sulla P4 di aver agito su componenti del governo e della maggioranza per far si’ che l’ex candidata premier de La Destra poi passata al Pdl entrasse nella squadra di Berlusconi.

”Confermo che nella prima fase, e cioè fino al maggio 2009, ho cercato di dare una mano alla società di pubblicità della Santanché”, premette Bisignani, che poi aggiunge: e ”confermo di essermi speso oltremodo per far ottenere la nomina a sottosegretario della Santanché, soprattutto chiesi a Bocchino, a Ronchi e a La Russa di far cadere il ‘veto’ di Fini sulla nomina”.

L’aiuto al sottosegretario “si trovò in un momento di difficoltà quando il segretario di Alleanza nazionale era Gianfranco Fini, che la esautorò da tutti gli incarichi del partito” , raccotna.

“Suggerii alla Santanchè di approdare alle file de La Destra, dove avrebbe avuto un ruolo di primo piano e una maggiore visibilità. Di seguito il mio consiglio si rivelò sbagliato, poiché La Destra andò molto male alle elezioni del 2008, anche perché Berlusconi non permise, diversamente da quanto io avevo previsto, l’apparentamento elettorale” .

Poi sottolinea: “Preciso che Berlusconi, con cui avevo parlato, mi aveva promesso che questo apparentamento elettorale ci sarebbe stato, perché in tal modo avrebbe prosciugato ulteriormente il bacino elettorale in cui attingeva Fini. Io, forte di questo incontro che avevo avuto con Berlusconi, avevo consigliato la Santanchè in tal senso” .

Dopo “una violenta campagna elettorale che vide contrapposti i due” e quando la Santanché rimase fuori dal Parlamento “mi spesi per farla riavvicinare al Pdl e poi per farle avere un incarico di governo. Ne parlai sia con Verdini che con Letta e Berlusconi. Costoro mi dissero che per loro non c’erano problemi, però c’era il veto di Fini. A questo punto io mi impegnai per convincere i finiani a togliere questo veto. Presi i contatti con La Russa, Ronchi e soprattutto con Bocchino, che infine fu decisivo nel senso che durante un pranzo a Montecitorio, presente lo stato maggiore del Pdl, sicuramente fra gli altri Fini e Berlusconi, i coordinatori e i capigruppo parlamentari, Bocchino annunciò che era stato tolto il veto alla Santanchè da Fini, che a sua volta annuì. Il racconto di questo incontro mi è stato fatto da un po’ tutti i protagonisti”.

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Alberto Francavilla