ROMA, 19 OTT – “I contratti collettivi di lavoro del pubblico impiego sono fermi al 2010. Ebbene, se lo Stato non rispetta gli accordi, anche noi ci sentiamo sciolti dal rispetto di quegli stessi accordi e, dunque, non terremo più conto dei limiti previsti per gli scioperi nel settore”. Così il segretario generale aggiunto Uil, Carmelo Barbagallo.
La Uil nella nota che riporta l’intervento di Barbagallo, il candidato favorito alla successione di Luigi Angeletti al congresso nazionale della Uil-Fpl, fa anche sapere che il segretario aggiunto ha annunciato la decisione del sindacato di disdettare, si legge sempre nel comunicato, “il protocollo del 2001 in merito alle procedure di raffreddamento e conciliazione relative alle prestazioni indispensabili in caso di sciopero”.
La disdetta, precisa la Uil, “riguarda anche tutti i successivi accordi in materia, firmati sulla base di quel protocollo, ed è stata comunicata formalmente con lettera inviata all’Aran, l’agenzia governativa per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni”. Il blocco dei contratti per gli statali è una decisione “inaccettabile”, di “arrogante signoria” che trasforma “tre milioni di cittadini in sudditi”. E avverte: senza cambiamenti nella legge di stabilità “chiederemo a Cgil e Cisl di avviare una lunga stagione di lotte unitarie”.
A frenare gli entusiasmi del sindacato guidato da Luigi Angeletti è poi intervenuto il Garante degli Scioperi, che avverte: La dichiarazione della Uil non può essere produttiva di effetti, salvo cadere nell’illegittimità, che l’Autorità non esiterebbe a sanzionare”. Il rischio è di multe salatissime che vanno dai 2.500 euro fino a 100 mila euro.