Tutto era nato da un comizio tenuto dal critico d’arte 4 anni fa a Rosolini (Siracusa) dove Sgarbi era stato irriso da un ragazzo, poi allontanato dalle forze di polizia, e aveva apostrofato il giovane come “grillino” e “zucca vuota”.
Il giudice di pace di Noto aveva poi assolto Sgarbi dall’accusa di ingiuria, ma sul blog di Grillo erano rimasti video e commenti anti-Sgarbi con tanto di pesanti considerazioni dei lettori. Grillo e la Casaleggio Associati si erano costituiti in giudizio.
Nella giornata di mercoledì, con un’ordinanza, il giudice maceratese ha proposto che “la parte resistente proceda alla rimozione entro 7 giorni dalle pagine del sito web delle frasi incriminate, che compaiono alla voce Ridere di Sgarbi è reato, mentre la parte ricorrente rinuncerà a ogni altra domanda formulata circa i danni – dice l’avvocato Giamapolo Ciccoli, che difende il noto critico d’arte – il mio assistito ha rinunciato alla richiesta di cancellazione dell’articolo di Grillo, che riteniamo in ogni caso provocatorio; esso infatti ha dato sfogo ai commenti degli ignoti autori che hanno partecipato al forum e alla discussione: quelli sì per noi diffamatori e che debbono essere cancellati”.
Le spese per la lite sarebbero compensate. Le parti dovranno prendere posizione sulla proposta nell’udienza fissata per il 31 ottobre.