Bollette, le deve pagare lo Stato? Stasera città spengono luci FOTO ANSA
Caro gas, per ammorbidirlo il governo finora ci ha messo circa 6 miliardi e va, lo ha annunciato Draghi, a mettercene altrettanti. Una dozzina di miliardi, più o meno un terzo dell’aumento dell’importo della per così dire bolletta nazionale, la somma delle bollette che pagano le aziende e le famiglie. Ma un terzo di super bolletta che si accolla lo Stato secondo aziende e famiglie ( e ovviamente rappresentanze di categoria, settore, sindacati e partiti politici) non basta. Qualche esagitato è arrivato a dire che i primi 6 miliardi sono stati “una mancetta che offende le imprese, un insulto…”. Però è un fatto oggettivo che a costi dell’energia in qualche caso quadruplicati e anche più in pochi mesi alcune lavorazioni e quindi aziende producono in perdita e quindi sospendono o smettono la produzione.
Contro il caro gas tutti, proprio tutti, chiedono “intervento strutturale” e non solo partecipazione dello Stato al pagamento delle bollette. Intervento davvero strutturale vorrebbe dire fare le scelte e costruire le condizioni per dipendere meno dall’estero quanto a fonti di energia. Ci vogliono appunto scelte, investimenti, infrastrutture, tempo. Scelte come estrarre il gas in Italia là dove c’è, scelte come non cedere ai “territori” che di fatto bloccano impianti eolici e parchi fotovoltaici. Scelte tutte urticanti il pelo di questo o quell’elettorato.
Ci vogliono gasdotti, rigassificatori, pale eoliche off shore…E ci vogliono anni. Soprattutto ci vorrebbe un torcersi il collo rispetto all’ideologia dominante e coltivata in tema di energie: di energia ne vogliamo tutta e subito però che i nostri occhi non vedano centrali, impianti, scavi, tubi, trivelle…Quindi si compra all’estero e si evitano grane con i cittadini-elettori. Questo sarebbe un intervento strutturale. Ma quando tutti, cittadini e politici e amministratori e pure giornalisti dicono intervento strutturale è a tutt’altro che pensano.
In Italia intervento strutturale contro il caro gas vuol dire che le bollette di tutti le paga lo Stato. Ma chi è lo Stato e soprattutto con cosa paga lo Stato quado paga? Paga con i soldi dei contribuenti. Gli stessi soggetti sociali e politici che premono perché lo Stato paghi le bollette a tutti di tasca sua sono quelli che premono perché in quelle tasche pubbliche arrivi meno di quanto arriva. La politica e la società, le imprese e i cittadini premono perché di tasca dello Stato sia pagata la soluzione strutturale al caro gas, insomma la super bolletta nazionale. E anche premono perché queste tasche dello Stato paghino di più in termini di pensioni (di garanzia per i giovani, precoci ma meno ridotte di importo per le donne, portate in generale ad una età media reale di pensionamento non oltre i 64/65 anni…).
E premono perché tasche dello Stato paghino di più in reddito cittadinanza e affini. Contemporaneamente politica e società premono perché categorie del commercio e dei servizi siano semi esentate dal pagare tasse perché ancora convalescenti dalla crisi Covid. Perché le cartelle esattoriali, cioè le tasse non pagate, siano rinviate nel tempo, presumibilmente all’anno del mai e al giorno del poi. E perché vi sia un generale abbassamento delle tasse, quindi perché nelle tasche dello Stato vada meno di quanto ora va (sia detto per inciso: nulla potrebbe essere più iniquo di un “generale” abbassamento delle tasse quando a pagare le tasse in Italia non è che un terzo al massimo dei contribuenti, gli altri pagano nulla).
Non è solo l’umano e antico voler la moglie ubriaca e la botte piena, è qualcosa di più radicato ed esigente. E’: lo Stato sia il più lontano possibile da me quando mi va bene e lo stesso Stato mi venga prontamente e interamente a soccorrere quando mi va male. E’: Stato lasciami solo con la mia libertà e i miei diritti e non azzardarti a chiamarmi a contribuire alla cosa pubblica e Stato pagami con i soldi pubblici la pensione, le strade, le scuole, gli ospedali, i sussidi, i ristori e ora le bollette. E’: sano e giusto è dare sempre meno alla tasca pubblica, obbligatorio e doveroso è che dalla tasca pubblica esca sempre di più per pagare costi pubblici e privati. E’ questa la ferma convinzione su cui poggia e la bussola che orienta la vita collettiva. Stasera i sindaci di molte città spengono le luci. Per risparmiare? No, per premere per avere ristori e rimborsi dell’aumento della bolletta, cioè perché paghi lo Stato. Ma lo Stato chi? La risposta collettiva e vincente è: lo Stato chi è? Non io, io no.