Non me ne vado, resto in Cisl. Raffaele Bonanni smentisce la notizia riportata da ‘Italia Oggi’ di una sua candidatura alla guida del ministero dello Sviluppo Economico, di cui il premier, Silvio Berlusconi, ha preso l’interim, dopo le dimissioni di Claudio Scajola, o alla presidenza dell’Inps. Il leader di via Po proprio giovedì non poteva esimersi dal dire qualcosa sull’argomento, visto che si è aperta a Roma la ‘due giorni’ della Conferenza Nazionale sulla Contrattazione del sindacato, con la partecipazione di dirigenti, quadri e delegati del sindacato provenienti da tutta Italia.
Dunque, ha voluto rassicurare i ‘suoi’: ”E’ uscita oggi su un quotidiano la notizia assolutamente destituita di ogni fondamento su un mio presunto incarico nel governo – ha affermato -. Voglio rassicurare tutto il gruppo dirigente: io non sono alla ricerca di nessuna poltrona di ministro o di enti previdenziali”. ”Sto bene alla Cisl”, ha scandito, suscitando l’ovazione della platea, e aggiungendo che intende restarci ”fino all’ultimo giorno del mandato come prevede lo Statuto e in base alla volontà del gruppo dirigente e dei nostri iscritti. Tutto il resto sono chiacchiere da bar”.
Il mandato di Bonanni alla guida della Cisl scadrà nel 2014 poiché è stato eletto nell’aprile del 2006: lo statuto della confederazione prevede, infatti, che non possa restare in carica per più di otto anni. La possibilità di un cambio di poltrona per Bonanni, secondo il quotidiano giallo, avrebbe trovato indirettamente conforto dall’attestazione di stima che il ministro dell’Economia , Giulio Tremonti, ha rivolto ieri al sindacalista intervenendo all’assemblea di Confcooperative.
”In questi mesi – ha detto – ho visto un uomo di Stato, che ha il senso profondo della responsabilità politica”. Sempre lo stesso giornale riporta un’altra possibile candidatura sindacale: Luigi Angeletti, numero uno della Uil, al posto dell’attuale presidente del Cnel, Antonio Marzano, in scadenza il 21 luglio. Ipotesi accolta in ambienti Uil con una sonora risata.
D’altronde, secondo quanto si è appreso, Marzano dovrebbe essere riconfermato a Villa Lubin. Intanto oggi il personale dello Sviluppo Economico (dirigenti e dipendenti) ha reso noto di aver scritto una lettera al presidente del consiglio chiedendo un incontro urgente e di fermare lo ”smantellamento” del ministero di via Veneto. A firmare l’appello Cgil, Uil, Cida-Unadis, Rdb, Intesa e Flp che sottolineano la ”difficile situazione in cui versano le strutture ministeriali, dopo la recente manovra economica del governo e il protrarsi dell’incarico ad interim del capo del governo”. Confermato, quindi, lo stato di agitazione in attesa di risposte.