Bonus partite Iva: lo hanno chiesto cinque parlamentari, solo tre l'hanno ottenuto (foto Ansa)
Bonus partite Iva da 600 euro a marzo e aprile, 1000 a maggio. Soltanto tre dei cinque parlamentari che lo hanno chiesto hanno ottenuto il bonus pensato per le partite Iva.
A dirlo sono fonti parlamentari: la notizia è stata rilanciata dall’Ansa. Repubblica spiega che si tratterebbe di due leghisti e un parlamentare di M5s: ora è caccia ai nomi che, sia chiaro, non hanno violato nessuna legge.
I nomi non sono noti ed è probabile che non vengano forniti alla stampa nemmeno in futuro a causa della legge sulla tutela della privacy.
Il caso è scoppiato nelle scorse ore. Ad aver ricevuto il bonus si credeva fossero in cinque: tre della Lega di cui era uscito un profilo (una donna, un mantovano e un meridionale), uno di Italia Viva con il partito fondato da Matteo Renzi che si era affrettato a smentire, ed uno di M5s.
Oltre a loro, a fare richiesta del bonus ci sarebbero anche centinaia di esponenti politici locali, tra sindaci, consiglieri e assessori regionali e comunali.
Tra questi c’è chi si è autodenunciato spiegando di non vivere di politica. E’ il caso della consigliera di Milano Anita Pirovano.
Emerge poi che a chiedere ed ottenere i soldi ci sarebbe anche un noto conduttore televisivo e svariati professionisti non esattamente indigenti.
Mentre la Lega avrebbe inoltrato subito la richiesta all’Inps per conoscere l’identità dei deputati, dopo la notizia che vedeva coinvolto un deputato di Italia Viva, è arrivata la secca smentita da parte del partito di Renzi con attacco all’Inps.
Ettore Rosato, il presidente di Italia Viva, su Facebook ha scritto: “Questo modo di fare servizio pubblico da parte dell’Inps è barbaro. A noi di Italia Viva non risulta che alcun parlamentare appartenente al nostro gruppo abbia chiesto il bonus”.
“Invitiamo formalmente Inps che ha diffuso questa informazione a smentire la notizia del nostro coinvolgimento o a rendere pubblici i nomi”.
Rosato aggiung: “Le notizie di queste ore che affermano il contrario sono prive di fondamento. Sarà nostra cura difenderci in tutte le sedi da chi sostiene il contrario” (fonte: Repubblica, Leggo, Ansa).