ROMA – Sono i giorni più difficili nella vita del politico Silvio Berlusconi, preso fra l’incudine delle richieste europee e il martello del “no” leghista. Il suo governo rischia di cadere se non riesce a convincere Bossi e la Lega Nord ad abolire le pensioni di anzianitĆ . Molto si decide nel Consiglio dei Ministri straordinario, convocato in fretta per dare una risposta all’ultimatum dell’Europa per bocca di Herman Van Rompuy, che ha invitato l’Italia a dare giĆ da mercoledƬ segnali concreti di un percorso di riforme. Intanto la stampa francese afferma che ĆØ allo studio un maxi ampliamento dell’Efsf, il “Fondo Salva-Stati”, proprio in prospettiva di un salvataggio dell’Italia, Paese altrimenti “too big to be saved”, troppo grande per essere salvato.
Berlusconi, che ha sempre confidato nel fatto che l’Italia fosse “too big fo fail” – troppo grande per fallire -, ha puntato tutto sulla abolizione delle pensioni di anzianitĆ . Ma ad andare in pensione (per lavoro usurante?) forse sarĆ proprio lui. E l’impressione ĆØ che Angela Merkel, Nicolas Sarkozy e JosĆ© Manuel Barroso stiano facendo di tutto perchĆ© il premier italiano faccia come lo spagnolo JosĆ© Luis Zapatero, cioĆØ che si faccia da parte. Gli hanno chiesto di fare in tre giorni quello che non ĆØ riuscito a fare negli ultimi tre mesi della crisi dell’Euro e nei tre anni del Berlusconi IV, governo partito con una maggioranza schiacciante e arrivato schiacciato dai troppi contrasti interni che lo hanno portato all’immobilismo. Gli hanno chiesto l’impossibile e ridevano al pensiero che non ce la farĆ . E allora, pensavano sghignazzando Merkel e Sarkozy, il Cavaliere inaffidabile dovrĆ farsi parte.
Ma se andasse in porto la riforma delle pensioni, l’Italia risparmierebbe due miliardi all’anno. Certo poi Berlusconi perderebbe una valanga di voti, avrebbe contro anche la Cisl e la Uil, sindacati finora morbidissimi col governo. E in piazza i duri della Fiom potrebbero trovarsi accanto ai leghisti di lotta e di governo, capeggiati da Rosy Mauro, membro del “cerchio magico” di Umberto Bossi. La Mauro ha giĆ fatto sapere che si dimetterebbe da segretario del sindacato Padano se la Lega dicesse sƬ all’abolizione delle pensioni di anzianitĆ .
Berlusconi insomma incassa o sta per incassare dei “no” pesanti, mentre i “sƬ” alla sua riforma non sono altrettanto pesanti: fra i sindacati, solo l’Ugl ha parlato di “sacrificio possibile”: l’Ugl, sigla di destra nota negli ultimi anni più per la grande visibilitĆ mediatica di Renata Polverini che per il numero dei suoi iscritti. Fra i politici, c’ĆØ un ministro che si ĆØ espresso nettamente a favore dell’abolizione delle pensioni di anzianitĆ : ĆØ Renato Brunetta, che però non ĆØ nĆ© il ministro dell’Economia nĆ© quello del Welfare, anche se parla come se fosse l’uno o l’altro, o tutti e due insieme.
Il sito Dagospia, che spesso ĆØ buon termometro dello “spirito dei tempi” nelle faccende di palazzo, cosƬ titola:
Boatos: stasera si estingue il patto della prostata Bossi-Berlusconi, dentro un governo tecnico con Gianni Letta o Schifani presidente?
