Quando Bossi firmò il “funerale” di Berlusconi: “Il piccolo tiranno è morto”

Da una parte una vignetta nella quale Umberto Bossi conduce un carro funebre con dentro Silvio Berlusconi, dall’altra parte due frasi stampate al computer. La prima che dice: “Nunc est bibendum” (“Ora è il momento di bere”, celebre verso di Orazio). La seconda recita: “Il piccolo tiranno è morto”.

Ecco il quadretto che lo stesso Umberto Bossi “compose” ritagliando alcune pagine di giornale nel 1994 nel giorno della caduta del primo governo Berlusconi. Quadretto che poi il leader della Lega regalò a un suo deputato dell’epoca, il padovano Giorgio Vido, ora candidato con il partito della Lega Veneta al fianco di Giuseppe Bortolussi, esponente del Pd.

A svelare il reperto è stato lo stesso Vido. «Bossi mi passò quel suo collage dopo che seppe delle dimissioni di Berlusconi – ha raccontato l’ex deputato leghista – non solo mi autografò il foglio di suo pugno ma ci appose sopra anche la data: 19 dicembre 1994».

Il collage da allora è rimasto in bella mostra nello studio di Vido, anche quando quest’ultimo ruppe con la Lega. «Ho mantenuto rapporti civili con Bossi – spiega Vido – Forse quel “funerale” fu gestito in modo improvvisato ma la Lega non aveva tutti i torti: a Berlusconi della nostra spinta al rinnovamento post-Tangentopoli non importava niente. Voleva ingabbiarci e usare il nostro consenso per difendere il vecchio sistema».

Oggi il premier ed il “senatur” vanno d’amore e d’accordo ma in tempi neanche troppo lontani la battaglia leghista contro il governo Berlusconi era dura, fatta di scontri politici ed anche caricature e appunto “finti funerali”. Poi, come spiega ancora Vido, «il vento è cambiato ed il “piccolo tiranno” è diventato l’amico prediletto».

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Alessandro Avico