Umberto Bossi è sereno, dice che la “la vicenda Fini si è rasserenata”, che le tensioni nel Pdl si sono appianate e sulle nuove e “definitive” dimissioni di Italo Bocchino applaude al gesto perché, analizza, “aveva esagerato”. Poi su Berlusconi dice: “Lo chiamerò in giornata, dobbiamo parlare di tutto…”.
Parlando con i giornalisti a Montecitorio il leader del Carroccio affronta prima di tutto la questione più spinosa: la bagarre in casa Pdl condita dai ripetuti attacchi del Giornale al presidente della Camera, Gianfranco Fini. “Penso davvero – spiega Bossi riferendosi agli attacchi di Vittorio Feltri a Fini – che Silvio Berlusconi non c’entra nulla. E’ suo fratello…”. E ai cronisti che gli chiedono quando incontrerà il presidente della Camera, Bossi risponde sorridendo: “Adesso vado a prendere un caffé…” e si avvia verso la buvette di Montecitorio.
Parlando poi delle riforme e nella priorità leghista, il federalismo, il Senatur annuncia: “I decreti attuativi del federalismo fiscale sono pronti; noi siamo pronti e penso che anche il governo lo sia. Non è mai capitato che noi portiamo cose sul federalismo e che il governo faccia resistenza”.
Infine sulla crisi in Grecia: “E’ meglio dare gli aiuti alla Grecia – sottolinea Bossi – E’ la via giusta, altrimenti trascina tutti. Anche il Portogallo è in difficoltà”. Ai cronisti che gli chiedono se sarà emanato un decreto da parte italiana in tal senso, Bossi risponde: “Non lo so. Devono accordarsi con la Germania e la Ue”.