“I figli nati in Italia degli immigrati devono essere considerati stranieri”; “La maggior parte dei furti li fanno i rom”. A pochi minuti l’una dall’altra si rincorrono le dichiarazioni dell’Assessore del Comune di Roma Laura Marsilio e del segretario della Lega Umberto Bossi. Solo pochi anni fa sarebbero state derubricate tra le fisiologiche intemperanze di gruppi di estrema destra in cerca di visibilità. Oggi qualificano importanti esponenti al governo della nazione e della capitale d’Italia. Il sindaco Alemanno si è preoccupato immediatamente di smentire il convincimento del suo assessore, attribuendo la scivolata al solito errore di comunicazione. Aspettarsi che qualcuno nella Lega smentisca il suo “grande capo” significa credere ai marziani di verde vestiti.
Sul merito delle questioni il dibattito è aperto, anche e soprattutto sul piano internazionale. Berlusconi ha appena benedetto la svolta impressa dal collega francese Sarkozy sui rom. Svolta securitaria, apprezzata a destra, esecrata a sinistra. Sul tema dei bambini stranieri nelle scuole italiane basta un’istantanea: la fotografia di una classe della scuola Pisacane a Tor Pignattara, Roma. Di bianco c’è solo il viso della maestra.
Le questioni evocate sono incontestabilmente importanti. Le soluzioni altrettanto difficili e aperte al confronto tra diversi approcci. Tuttavia, non è forse vero che, anche non godendo dello ius soli, lo Stato tutela e garantisce i diritti di ogni minore presente sul suo territorio? E la scuola è un diritto? La Marsilio pensa forse di introdurre classi ghetto facendo finta di non vedere che nelle città i ghetti già esistono.
Per quanta antipatia possano suscitare i rom, additare un intero gruppo come responsabile di qualcosa lede un principio elementare, valido, fino a prova contraria, anche nelle valli bergamasche. la responsabilità penale è personale, sempre, senza speciose distinzioni. E siamo sicuri che a rubare siano solo i rom? Dalla spettacolare evasione fiscale di Arzignano, Vicenza, dove sono coinvolti imprenditori, autorità, politici, dovremmo dedurre che lì quelli che parlano veneto rubano tutti?