ROMA, 14 SET – Dà il patrocinio all’Expo del Turismo Gay e scoppia la polemica nel Pdl. Protagonista della vicenda il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, che in una lettera ha voluto rivolgere i suoi ”migliori auguri” affinché la fiera dedicata al turismo lgbt, in programma a Bergamo dal 23 al 24 settembre, abbia ”successo”.
Ma contro di lei si apre il fuoco ”amico”. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla famiglia Carlo Giovanardi (Pdl) chiarisce che lui il patrocinio non l’avrebbe dato, in quanto ”contrario a forme di ghettizzazione”.
Va giù pesante invece l’assessore regionale del Veneto Elena Donazzan (Pdl), che invita il ministro a dimettersi,”indignata” per il fatto che ”la sessualità sia diventata prodotto turistico”.
Pronta la replica del ministro: ”Trovo che nel nostro Paese il pregiudizio nei confronti dei gay sia ancora radicato oltre che ingiusto. Quindi anche il patrocinio ad una fiera specializzata può servire ad agevolare un cambiamento culturale di cui c’è davvero bisogno”.
L’Expo del Turismo Gay ha ottenuto già il patrocinio dell’Associazione italiana del turismo gay e lesbian (Aitgl) e di Confindustria Assotravel, mentre i numeri testimoniano l’importanza che il segmento gay riveste nel fatturato del turismo italiano: rappresenta il 7%.
Ciononostante Giovanardi è critico verso la collega di governo: lui non avrebbe dato il patrocinio neanche a ”una manifestazione turistica per bianchi o neri”, perché ”in un Paese civile non ci sono turisti gay o meno, tutti devono essere trattati con la stessa accoglienza e signorilità”.
Pensare a un turismo gay, secondo il sottosegretario, in qualche modo incrementa ”la ghettizzazione”.
Donazzan è invece ”sconcertata” dalla scelta del ministro, che ”sembra un esponente politico di sinistra” e che ”con la sua incoerente azione politica contribuisce ad allontanare gli elettori del Pdl”.
L’assessore ricorda che un governo di destra dovrebbe avere ”riferimenti culturali chiaramente ancorati al rispetto della persona, ai valori conservatrici e cattolici della comunità nazionale” e osserva come ”il nostro elettorato sia disorientato e deluso. Mica si aspettava che il ministro del Turismo che promuovesse in Italia un turismo sessuale che caratterizza paesi arretrati oggetto di illazioni e volgarità”.
Donazzan chiede dunque le dimissioni della Brambilla. Al contrario la Regione Toscana sposa la causa della fiera e proprio a Bergamo presenterà il suo portale internet dedicato al turismo lgbt.
”Credo di poter descrivere la mia posizione in materia – ha concluso il ministro Brambilla – come ”assolutamente liberale”.
“La libertà nei costumi sessuali – ha detto Brambilla – è un diritto di tutti finché non danneggia nessuno e fa parte della sfera privata quanto legittima di ogni persona. Non si tratta dunque di riconoscere l’esistenza di una discriminazione che non ha alcuna ragione d’essere, ma di combattere un pregiudizio che ancora in parte esiste nella nostra società. Occorre garantire alle persone, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, la possibilità di godere tranquillamente di un periodo di vacanza, senza dover subire alcuna forma di discriminazione. Questa la mia posizione e, in assoluta coerenza con il dovere di promuovere e sostenere tutti gli operatori del turismo in Italia, ho concesso il mio patrocinio all’Expo di turismo gay che si terrà a Bergamo”.