
Il ministro dell’Economia non puรฒ sostituirsi al Consiglio e al premier, non รจ questo che vogliono gli italiani. Lo afferma oggi 22 novembre il ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, al Corriere della Sera.
Secondo Brunetta, Tremonti esercita un “potere di veto” sulle iniziative dei ministri, e “tutti soffrono” per questo aggiungendo che finchรฉ c’era la crisi il rigore “ha funzionato” ma ora “bisogna cambiare passo”. Brunetta riconosce a Tremonti il merito di aver tenuto la barra e, da parte sua, respinge l’ipotesi di voler prendere il suo posto:ย ยซNon ho ambizioni personali. Io sto bene qui – assicura – dove combatto una battaglia epocale per la modernizzazione dello statoยป.
Brunetta spiega che il blocco diย Tremonti รจย ยซ cieco, cupo, conservatore, indistintoยป. ยซIl Tesoro – aggiunge – esercita un egemonismo leonino, opaco, autoreferenziale. Una iattura. E lo dico convinto di interpretare lo spirito dell’intero governoยป. Secondo Brunetta, il titolare dell’Economia ยซnon puรฒ sostituirsi al Consiglio e al premier Berlusconi: non รจ questo che vogliono gli italianiยป.
Riferendosi poi ai suoi rapporti personali con Tremonti, Brunetta ha ricordato che lo conosce ยซda quasi 30 anni, ed รจ sempre stato cosรฌ, con i suoi umori altalenanti. E’ un geniaccio – ha aggiunto – molto bravo e serio. Ma non รจ facile lavoraci assiemeยป.
Il problema comunque – ha proseguito ยซรจ fare bene il proprio mestiere. Lui ha fatto benissimo il signor no durante la crisi. Ora deve fare il signor sviluppo assieme a tutti gli altriยป. Interrogato se, a suo parere, Tremonti lo farร , Brunetta ha risposto che Tremonti ยซรจ molto intelligente e lo farร ยป. Sulla necessitร di un’uscita forte come la sua, che potrebbe minare gli equilibri del Governo, Brunetta si รจ detto tranquillo rispetto alla sua posizione. ยซIo rimango dove sono se lo vogliono gli italiani e il presidente del Consiglioยป, ha detto. Aggiungendo che ยซil presidente del Consiglio ha sempre preso le decisioni giusteยป e questo ยซdibattito servirร ad orientare la discussione, proprio perchรฉ il presidente del Consiglio possa fare una sintesiยป.
Brunetta ha poi aggiunto, dai microfoni di Rtl, che dopo 1 anno e mezzo di crisi, con i primi segnali positivi dall’economia ยซsiamo in un altra fase: quella della ripresa, del rilancio. Bisogna guidare questa seconda fase. Da piรน parti nel Governo, a partire dal presidente del Consiglio, si รจ evidenziata questa esigenza di cominciare a fare respirare l’economia. Abbiamo perรฒ visto la continuitร dei no e non puรฒ essere: si rischia di far morire sul nascere la ripresa. Il tema vero – ha spiegato Brunetta – รจ la fase 2. Abbiamo attraversato una tempesta, una burrasca, un anno e mezzo di crisi. La politica economica รจ stata portata avanti con serietร e determinazioneยป ed รจ stata ยซpraticamente basata solo sui noยป. ยซNo – ha continuato – che volevano dire rigore, no perchรฉ non si poteva spendere, no per blindare la finanza pubblica. Lo abbiamo fatto tutti, consapevolmente. E il merito di tutto questo va al ministro Tremontiยป. Ora perรฒ – ha concluso Brunetta – ยซil rigore deve essere declinato all’interno dello sviluppo economico: investimenti, riforme, modernizzazione del Paese. Se no il Paese va in declino, perchรฉ non riesce a cogliere il cambiamentoยป.
Brunetta spiega che ยซnessuno vuole una spesa senza rigoreยป, ma ยซsi possono fare tantissime riforme a costo zeroยป. A sostegno di questa tesi il numero uno di Palazzo Vidoni cita il caso delle cosiddette public utilities (gas, luce, acqua, nettezza urbana, etc.). Attualmente – spiega il ministro – ยซsi tratta di prodotti forniti da ex municipalizzate monopoliste, concessionarie in monopolio: tutte di proprietร al 100, o quasi, di enti locali. E non brillano per efficienza. Il Governo ha detto che non possono piรน essere monopolisti e che devono aprirsi al mercatoยป. Un modo – secondo Brunetta – per eliminare i monopoli, per non sprecare piรน, per ottenere costi piรน bassi. Secondo il ministro in questa logica bisogna muoversi: con ยซriforme che non costano ma fanno bene al Paeseยป. Cosรฌ dunque le le ยซ8, 9, 10 polizie, che costano moltoยป e per le quali ยซc’รจ un’enorme riforma da fareยป; cosรฌ per l’introduzione della banda larga o per una modernizzazione della sanitร .
Insomma – continua Brunetta – in temi di crisi ยซtutti abbiamo condiviso le scelte dure di Tremonti e Berlusconi. Ma non esiste un partito della spesa. Si possono fare tantissime riforme a costo zeroยป e ยซnon tutto puรฒ essere lasciato al gratta e vinci anti-evasione, per incentivare a farsi dare le ricevute: ci fa sorridere, recuperare qualche centinaio di milioni di euro, tutto bene, ma non solo di questo ha bisogno il Paeseยป.
Intanto, dopo le parole del ministro della Funzione Pubblica su Tremonti, a prendere le difese del ministro dell’Economia, scende in campo il sottosegretario Paolo Bonaiuti: ยซLa linea di politica economica fondata sul criterio della disciplina di bilancio e seguita dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti รจ ispirata dal presidente del Consiglio e condivisa dall’intero governoยป.
