“Tu bunga bunga, noi macerie”: striscione di protesta dei “terremotati” dell’Aquila

Carriole con dentro mattoni, cartelli con scritto ”Tu bunga bunga, noi macerie”, ma anche un grosso striscione con scritto ”Macerie di Democrazia – L’Aquila chiama Italia il 20 novembre”: cosi’ alcuni manifestanti hanno deciso spontaneamente e in maniera goliardica di attendere nei pressi della Caserma della Guardia di Finanza, la visita del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, atteso all’Aquila per una cerimonia di consegna dei riconoscimenti per la Protezione Civile nazionale.

I manifestanti, una cinquantina, per un presidio che loro definiscono simbolico, si sono portati nei pressi di una rotatoria a ridosso del viale di accesso alla caserma. Al centro della rotatoria lo striscione provocatorio ”Paramilitari in polo blu”, ma un cordone di polizia sta impedendo alle persone intervenute di procedere oltre.

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Alberto Francavilla