ROMA – Calabria: la porcata elettorale della destra contro M5S. Il Consiglio regionale della Calabria, giusto un minuto prima di essere sciolto, dopo le dimissioni dell’ex presidente Giuseppe Scopelliti (condannato a 6 anni di carcere), ha modificato le regole della legge elettorale sfruttando l’ampia maggioranza della destra e senza consultare nessuna altra forza politica. Nella prossima legislatura, dopo le elezioni di autunno per rinnovare il Consiglio ed eleggere il nuovo Governatore, dice la nuova legge, non entrerà la lista che ha ottenuto meno del 15% su scala regionale, o almeno il 4% se si presenta in una coalizione (che in ogni caso deve raggiungere il 15%).
Una legge, è lampante, deliberatamente progettata per favorire le coalizioni formate da più partiti e sbarrare la strada a chi corre da solo, come il Movimento 5 Stelle, vero spauracchio elettorale. La misura (“porcheria” la chiama Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera) è troppo smaccata per non essere definita una furbata. E’ stata licenziata da un Consiglio completamente sfiduciato dagli elettori: le ultime Europee hanno consegnato al complesso dei partiti di destra appena il 34,6%, ben 23 punti percentuali in meno rispetto alle regionali del 2010 che avevano garantito la maggioranza a Scopelliti con il 58%.