ROMA – Una nuova “grana” per il governo Monti. La vicenda, che rischia di creare l’ennesima spaccatura, stavolta riguarda il meccanismo che finanzia il fondo per gli imprevisti, 600 milioni di euro nelle casse della presidenza del Consiglio che vengono usati per i primi interventi in caso di calamità naturale. Un emendamento approvato alla Camera ha infatti cancellato il meccanismo che, in caso di utilizzo di quei soldi, prevedeva un aumento automatico delle accise sulla benzina. Il provvedimento, già approvato dalla Camera, adesso all’esame della commissione Affari costituzionali del Senato, deve essere convertito in legge entro il 9 aprile.
A Palazzo Madama è arrivata la relazione della Ragioneria generale dello Stato, chiamata a vigiliare sull’equilibrio nei conti di ogni legge. E il documento esprime “parere contrario” sull’emendamento aggiunto alla Camera perché “si determinerebbe una situazione di carenza di copertura finanziaria”. La Ragioneria ricorda che le “spese per le emergenze sul territorio nel 2011 hanno superato il miliardo di euro”. E quindi il fondo da 600 milioni senza quel “meccanismo che si intende abrogare non risulterebbe sufficiente a fronteggiare le emergenze che si susseguono nel corso dell’anno”.
Il decreto dovrebbe tornare a Montecitorio anche per un’altra modifica visto che il governo ha presentato un proprio emendamento su una questione tecnica che però ha provocato violente polemiche.
