Bagarre in Aula sul discorso di Corsaro: l’opposizione grida “Fascista”, il Pdl prende le distanze

Massimo Corsaro (foto Mauro Scrobogna / LaPresse)

ROMA – L’ordine del governo ai suoi era mantenere la calma e non incappare nelle provocazioni: oggi in Aula alla Camera si discute il processo breve. Finché non prende la parola Massimo Corsaro, Pdl. Sono da poco passate le 12, prima che si passi a votare il primo articolo del testo, Corsaro chiede di poter prendere parola. Inizia il discorso difendendo il provvedimento, come ci si aspetta da un deputato di maggioranza, “la legge garantirà tempi certi alla giustizia in linea con l’Europa”, continua. Nessuna sorpresa fin qui, né tra la maggioranza né all’opposizione, nemmeno quando Corsaro attacca la “magistratura politicizzata”.

Poi però Corsaro continua rivendicando l’impegno del governo nella lotta contro la mafia ”mentre qualcun altro faceva gli accordi con le cosche”. A quel punto l’Aula si surriscalda, il deputato comincia a citare vittime di destra nel terrorismo, rivendica la ”difesa di Paolo Borsellino” e dice: ”c’è voluto il rapimento e l’assassinio di Aldo Moro per far sì che sui giornali non si parlasse più di ‘sedicenti’ brigate rosse”.

Gli esponenti ex Forza Italia del Pdl iniziano a capire che il discorso di Corsaro non poterà a nulla di buono, che la bagarre è dietro l’angolo. E’ ormai ora di pranzo e i deputati a lui vicini cominciano a gridare a Corsaro ”Fermati, smettila!”. Niente da fare, è tardi, la frittata è fatta. Dall’opposizione partono fischi e urla: ”Fascista!”. Replica Enrico Gasbarra (Pd): ”Questo provvedimento è una vergogna. Pensare al sacrilegio per usare i nomi degli eroi della Patria per giustificare questo provvedimento non è possibile. Lasciamoli stare, che si stanno rivoltando nella tomba”.

Ci si mette pure Vincenzo D’Anna, dei Responsabili: prova a parlare ma viene sommerso dal coro: ”venduto, venduto!” da Pd e Idv. Ignazio La Russa lascia i banchi del governo per andare a dire ai colleghi ex An di calmarsi, e parte da sinistra un altro coro: ”La Russa, La Russa”. E Carmelo Briguglio dice: ”Oggi col massacro dello Stato di diritto si vuole fare pure il massacro dei valori della destra politica. Reagite così perché siete preoccupati della campagna che faremo per denunciare il vostro tradimento di quei valori”. Prima del voto, arriva caustico Ferdinando Adornato. ”Non è consentito confondere Aldo Moro con Lele Mora. Diciamo no a far strame del diritto”, urla sommerso dagli applausi del centrosinistra.

Iniziano le prese di distanza, poco dopo le 13,30 qualche deputato di centrodestra affida alle agenzie di stampa la propria dichiarazione. Gianfranco Miccichè di Forza Sud dice: ”Corsaro in Aula ha detto di parlare a nome del gruppo, io mi dissocio. Io non sono mai stato fascista, non mi sento rappresentato. Purtroppo faccio ancora parte di questo gruppo ma ancora per poco”.

Poco dopo ecco Baccini, presidente dei cristiano popolari del Pdl: “Il centro destra in Italia e il PdL sono una realtà molto articolata e complessa e piena di sensibilità che non si possono riassumere nell’intervento svolto in Aula dall’onorevole Massimo Corsaro. Il dibattito che c’è a destra è rispettabile soprattutto se proviene dagli amici dell’ex Msi e An ma non può impegnare tutto il PDL nella sua azione politica”.

Un altro pidiellino si dissocia, è Osvaldo Napoli, vicepresidente del gruppo Pdl alla Camera: ”L’amico Massimo Corsaro ha fatto un buon intervento in Aula. Ha toccato molti nervi scoperti, a destra come a sinistra. Personalmente avrei evitato di farlo, per la ragione che quando si interviene a nome del gruppo occorre fare sintesi fra sensibilità politiche e culturali ancora diverse e destinate, probabilmente, a rimanere tali”.

Published by
admin