In Parlamento manca la copertura finanziaria per le proposte di legge, per cui deputati e senatori sono “bloccati” nella loro iniziativa legislativa. In questo modo le proposte sono condannate a non essere mai approvate perchè mancano i soldi per attuarle.
Il problema lo aveva sottolineato, a fine ottobre, Gianfranco Fini. Il presidente della Camera era stato costretto a “chiudere” l’Aula di Montecitorio per una settimana perchè, in assenza di decreti da convertire, non era possibile esaminare testi di iniziativa parlamentare «per mancanza di copertura».
Di proposte di legge di iniziativa parlamentare ferme in commissione perchè mancano i fondi ce ne sono diverse ed importanti. Testi che incorrono nella “mannaia” del comitato Pareri della commissione Bilancio, incaricato di verificare le coperture che non sono mai certe e che vanno accertate di volta in volta.
È, ad esempio, il caso del testo unificato con le norme per i lavoratori con familiari gravemente disabili. Il testo c’è, ma mancano i soldi per finanziarne le previsioni. Altro testo fermo è la legge quadro per lo spettacolo dal vivo, molto attesa dal settore. In commissione se ne parla da luglio 2008, subito dopo l’inizio della legislatura, ma di approdare in Aula non se ne parla visto che per finanziarla dal Tesoro non ne vengono resi disponibili i soldi necessari.
Poi c’è la legge sui redditi da locazione di immobili, che introduce una «cedolare secca» al 20% sugli affitti delle abitazioni principali ed una detrazione del 19% dell’intero ammontare del canone effettivamente pagato per i cosiddetti «contratti agevolati». Servirebbe a far emergere una parte del nero nel mercato degli affitti delle case, ma l’esame in Aula pare ancora lontano. La commissione Finanze, che sta esaminando il provvedimento, ha chiesto una relazione tecnica, e anche in questo caso mancano le coperture.
E poi, c’è l’estensione del diritto all’assegno supplementare delle vedove dei grandi invalidi per servizio presentata da Gianfranco Paglia del Pdl. Due articoli che costerebbero tre milioni all’anno, che però pare dall’ottobre 2008 non siano disponibili.
Ma anche il governo incappa talvolta nel problema delle coperture. Il disegno di legge dell’ex ministro dell’Agricoltura Zaia sulla competitività nel settore agroalimentare. Risulta inserito per il mese di giugno nel calendario dell’Assemblea, ed in Aula era approdato il 9 novembre e su di esso si registrava una buona condivisione delle forze politiche: tuttavia, è stato rinviato in commissione anche in seguito all’approvazione di un emendamento del centrosinistra (malgrado il no del governo) che aumentava la spesa prevista.